Welfare

Draghi, Alleanza: «Povertà come priorità per il prossimo Governo»

«Chiediamo al Governo che nascerà di radicare la propria azione nelle questioni sociali emergenti e di aprire un confronto per individuare le priorità necessarie a contrastare la crescente povertà assoluta in tutte le sue componenti», dichiara l'Alleanza contro la Povertà, il gruppo nato nel 2013 che riunisce un ampio numero di soggetti sociali che hanno deciso di contribuire in maniera collettiva alla costruzione di adeguate politiche pubbliche contro la povertà assoluta nel nostro Paese

di Redazione

«È importante che il governo che nascerà realizzi le otto proposte fatte dall’Alleanza Contro la Povertà per rafforzare il Reddito di Cittadinanza rendendolo più equo, inclusivo e attento alle nuove emergenze sociali nate con la pandemia», si legge nella dichiarazione dell'Alleanza, l'organizzazione nata alla fine del 2013, che raggruppa un ampio numero di soggetti sociali che hanno deciso di contribuire in maniera collettiva alla costruzione di adeguate politiche pubbliche contro la povertà assoluta nel nostro Paese.

«Come Alleanza il nostro impegno è quello di tenere alta l’attenzione sul tema della povertà che in Italia riguarda una fascia sempre più larga della popolazione. Basti osservare i dati aggiornati al 7 gennaio 2021 che scattano una fotografia delle richieste di accesso alle misure del RdC e del Reddito di Emergenza fatte nel mese di dicembre 2020: hanno richiesto il RdC oltre 1,2 milioni di nuclei familiari, per una platea di 3 milioni di persone circa, il 65% dei beneficiari vive in una regione del Sud Italia. Sono invece oltre 290mila i nuclei familiari che hanno fatto richiesta per la sola prima tranche del Reddito di Emergenza, per circa 700mila persone raggiunte. Numeri che comunque non rappresentano complessivamente tutti coloro che in Italia vivono in una condizione di povertà».

L’Alleanza chiede quindi di riequilibrare lo strumento del Reddito di Cittadinanza a favore delle famiglie numerose e dei minori. Tra le richieste anche quella di ampliare la platea dei beneficiari includendo gli stranieri con la riduzione degli anni di residenza richiesti per l’accesso alla misura da 10 a 2, abrogando contestualmente la norma che prevede l’obbligo di presentazione di specifica certificazione, e di inglobare nel Reddito di Cittadinanza anche una parte delle persone che hanno richiesto il Rem.

È fondamentale, inoltre, agevolare l’utilizzo dell’Isee corrente introducendo la possibilità di richiedere tale indicatore anche in presenza di sensibili perdite del patrimonio mobiliare e/o immobiliare e capire che impatto avrà l’assegno unico universale, che rimane uno strumento di welfare valido, sul RdC: bisogna eliminare il rischio che generi penalizzazioni per i nuclei in povertà.

Per potenziare tutti gli strumenti necessari nella lotta contro la povertà l’Alleanza nel corso del 2021 si impegna a realizzare una ricerca approfondita focalizzata sulla componente inclusiva del RdC, particolarmente necessaria in questa fase che vede l’emergere di nuovi poveri e di nuove difficoltà sociali e psicologiche che interessano i potenziali fruitori del RdC o del Rem e di tutti coloro che si sono ritrovati a dover fronteggiare particolari difficoltà economiche.

La ricerca, oltre a mostrare nuovi elementi di analisi, potrà costituire un’importante base per indicare quali servizi di welfare presentano particolari criticità e necessitano di un rafforzamento per scongiurare la permanenza in condizione di povertà di ampi strati di popolazione, anche alla luce del nuovo contesto di crisi del mercato del lavoro che comporterà quantomeno tempi di reinserimento più lunghi.

Chiediamo quindi al governo che nascerà di radicare la propria azione nelle questioni sociali emergenti e di aprire un confronto per individuare le priorità necessarie a contrastare la crescente povertà assoluta in tutte le sue componenti».

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