Politica
Dpef: Ong cattoliche, più fondi alla cooperazione
l 64% degli italiani ritiene urgente un incremento degli aiuti pubblici allo sviluppo verso i Paesi poveri e, contemporaneamente, la riduzione dei fondi destinati alla spesa per gli armamenti. Lo ha r
di Redazione
Il 64% degli italiani ritiene urgente un incremento degli aiuti pubblici allo sviluppo verso i Paesi poveri e, contemporaneamente, la riduzione dei fondi destinati alla spesa per gli armamenti. Lo ha rilevato la Doxa su un campione di 3.000 intervistati, nell’indagine ”Il Barometro della solidarieta’ internazionale degli italiani”, commissionata da FOCSIV, la federazione delle ong cattoliche italiane, che verra’ pubblicata integralmente a settembre sul settimanale Famiglia Cristiana. La Focsiv ha inviato nei giorni scorsi al Governo una lettera aperta nella quale ha chiesto al Presidente del Consiglio Romano Prodi, ai ministri degli Esteri Massimo D’Alema e dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa, per chiedere che nel Documento di programmazione economica di fine giugno ”ci sia un’inversione di rotta rispetto alla destinazione delle risorse pubbliche in favore alla lotta alla poverta’ nel mondo”. Nella lettera, a firma del presidente FOCSIV Umberto Dal Maso e del direttore generale Sergio Marelli si ricorda che ”nel 2007 siamo a meta’ del percorso fissato dalle Nazioni Unite per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio entro il 2015. Sappiamo che il raggiungimento di questi obiettivi e’ un traguardo lontano per molti paesi, in particolar modo per l’Africa, e che la poverta’ e’ uno scandalo di cui l’Italia non deve piu’ essere uno dei principali responsabili”. E’ per questo che le ong chiedono di programmare nel DPEF 2008 – 2010 ”l’aumento delle risorse destinate agli aiuti ai Paesi poveri, coerentemente con gli impegni assunti dal nostro Paese con la Comunita’ Internazionale, che prevedono il raggiungimento dello 0,51% del PIL entro il 2010”. L’appello al Governo continua sottolineando che ”l’inequivocabile orientamento espresso dalla maggioranza degli italiani, che gia’ di per se’ consideriamo una richiesta vincolante per il Governo, consentirebbe inoltre all’Italia di ricollocarsi sullo scenario internazionale con una credibilita’ decisamente diversa da quella oggi ingenerata dall’essere ultimo nelle graduatorie mondiali per gli aiuti contro la poverta’ (0,20%) e allo stesso tempo ottavo per le spese militari (29,9 miliardi di dollari) e sesto per l’esportazione mondiale di armi (827 milioni di dollari)”. A 40 anni dall’Enciclica Populorum Progressio di Papa Paolo VI, le ong cattoliche dichiarano di restare fermamente convinte che lo sviluppo, come scriveva il papa, ”e’ il nuovo nome della pace e che le politiche miopi di questi anni vadano sostituite con interventi lungimiranti, che soli potranno garantire la sicurezza e la giustizia per tutti. Anche per il nostro Paese”.
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