Non profit

Dpef e finanziaria, la nostra piattaforma

Il rafforzamento della rete territoriale dei Forum, la battaglia per il 5 per mille, l’impegno per la Fondazione Sud, questi i risultati di un anno di lavoro. E per il futuro: «Abolizione del tetto

di Riccardo Bonacina

Elette il 16 maggio 2006 come nuove portavoce del Forum permanente del terzo settore, Vilma Mazzocco e Maria Guidotti sono convinte, a un anno data, che il Forum «sia un efficace strumento di rappresentanza capace di essere sistema, riconosciuto portatore di un innovatore progetto di politica sociale per lo sviluppo coniugato con la coesione sociale».

Vita: Il consiglio nazionale del 3 luglio scorso è stato l?occasione per fare il punto dell?anno di lavoro passato dal vostro insediamento come portavoce. Che bilancio fate?
Vilma Mazzocco e Maria Guidotti: Il consiglio ha sottolineato, tra le attività svolte, il conseguimento di tre obiettivi centrali: uno di politica organizzativa con il rafforzamento della rete territoriale dei Forum, che oggi copre l?intero territorio nazionale a testimonianza dell?esigenza sempre più diffusa di avere nel Forum un luogo unitario di rappresentanza. Uno di rappresentanza politica: il ripristino in Finanziaria del 5 per mille. Uno progettuale a rilevanza strategica con la costituzione della Fondazione per il Sud che rappresenta un?inedita collaborazione tra il volontariato, l?associazionismo, la cooperazione e il sistema delle fondazioni bancarie.

Vita: Di certo le turbolenze della politica hanno influito, le sue chiusure e gli spazi che si aprono hanno avuto non poche influenze anche sui soggetti sociali che rischiano da una parte di essere ?sussunti? in percorsi politici o, dall?altra parte, rischiano una chiusura e un rifiuto non più capace di dialogo. Tensioni queste che hanno attraversato anche il Forum in questi mesi.
Mazzocco e Guidotti: La democrazia rappresentativa, la politica quindi, è fondamentale e la democrazia partecipativa – quella agita dai soggetti della società civile organizzata – non può, nella sua autonomia, che averla come interlocutore. Ciò richiede però che le forze politiche riconoscano l?autonoma soggettività politica del mondo del non profit, che è occasione fondamentale di partecipazione attiva dei cittadini alla vita culturale, sociale e civile delle nostre comunità e del Paese nel suo insieme. È quindi necessario rifuggire sia da qualsiasi tentazione di collateralismo politico che dalle diffuse pulsioni ?antipolitiche? e alla percezione della politica come attività delegata ad un ceto. La funzione essenziale dei corpi intermedi quali luoghi che alimentano la cittadinanza critica e consapevole e ne consentono l?esercizio che non può essere affidato solo agli appuntamenti elettorali che rischiano di diventare delega per eccellenza al ceto politico, ma deve giocarsi in un confronto serrato con gli ambiti politici giorno dopo giorno.

Vita: Di certo il Forum guarda al futuro cosciente del ruolo che il terzo settore può giocare in un periodo di grande frammentazione e di poche certezze. Qual è la visione che il Forum oggi esprime?
Mazzocco e Guidotti: Il terzo settore deve contribuire a ridare fiducia e certezza alle persone ed alle comunità, puntando alla valorizzazione delle sue peculiarità costituenti: il carattere partecipativo e democratico e quindi la capacità di produrre coesione attraverso la ritessitura di relazionalità sociale. La stessa azione di produzione di servizi è strumento attivo per il perseguimento di tali fini attraverso percorsi d?inclusione sociale e responsabilità condivise.

Vita: Ora il Dpef e a settembre la Finanziaria: qual è la piattaforma del Forum?
Mazzocco e Guidotti: La nostra piattaforma s?incentra sulla richiesta di aumento delle risorse del Fondo nazionale per le politiche sociali adeguandolo alla media europea; sulla definizione e finanziamento dei Livelli essenziali di assistenza per garantire i diritti esigibili di cittadinanza sociale su tutto il territorio nazionale e costituzione del Fondo per la non autosufficienza; sullo stanziamento di almeno 350 milioni di euro per il servizio civile per attivare il processo che lo porti ad essere un diritto reale e non figurativo per i giovani; l?abolizione del tetto al 5 per mille.

Vita: Il 5 per mille merita qualche considerazione particolare anche per la sorpresa dei dati 2006 che dimostrano in modo inequivocabile quanto i cittadini italiani siano sensibili all?impegno di contribuire in maniera sostanziale alle multiformi esigenze della solidarietà sociale, e quanta fiducia essi ripongano nelle diverse organizzazioni, piccole o grandi, che quotidianamente contribuiscono al miglioramento della nostra convivenza civile. Riscoprendo, attraverso un gesto di sussidiarietà fiscale, il senso della comune partecipazione all?edificazione dello Stato. Eppure la politica, di fronte alle proteste di centinaia di associazioni e migliaia di cittadini (la campagna su www.alziamoiltetto.it), sembra rispondere con la conferma del tetto stabilito nella legge Finanziaria 2007, al comma 1237.
Mazzocco e Guidotti: Il 5 per mille è stato certamente un grande successo e un?importante esperienza di sussidiarietà fiscale: deve essere occasione di attenta riflessione per tutti e riteniamo debba essere valorizzato e stabilizzato attraverso una specifica legge. è un tema rilevante e nuovo per il nostro Paese, non ancora adeguatamente elaborato nelle sue implicazioni di sistema. Il 5 per mille richiede anche un impegno di riflessione relativamente alle strumentazioni a garanzia di trasparenza nell?uso delle risorse destinate dai cittadini alle associazioni perché sia effettivamente percepito come un investimento sociale. Ribadendo ancora una volta che l?opportunità, piena e senza tetto, data ai cittadini con il 5 per mille, non deve significare in alcun modo un disimpegno dello Stato nel suo dovere di finanziamento delle politiche di welfare per tutti.


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