Economia

Dow Jones Sustainability, l’Italia raddoppia le presenze

Cinque nuovi ingressi nel più importante indice di sostenibilità

di Redazione

L’Italia raddoppia la sua presenza nel Dow Jones Sustainability World e si conferma nel Dow Jones Sustainability STOXX. Il DJSI World e il DJSI Stoxx, si legge in una nota, sono i piu’ prestigiosi indici borsistici ai quali accedono solo le societa’ giudicate migliori per la gestione del proprio business secondo criteri di sostenibilita’. Gli indici comprendono infatti solo quelle aziende leader sia dal punto di vista economico-finanziario sia da quello sociale e ambientale.

Tra i nuovi ingressi nel Dow Jones Sustainability World ci sono Atlantia, Mps, Snam Rete Gas, Terna e Fiat. Confermati Unicredit, Enele, Eni, Telecom e Pirelli. Unica uscita quella di Italcementi.

Nel Dow Jones Sustainability STOXX (l’indice europeo) invece sono presenti Enele, Eni, Fiat, Mps e Saipem.

I criteri di selezione del DJSI prendono in esame numerosi parametri delle tre diverse dimensioni (economica, ambientale e sociale) in cui si articola il concetto di sostenibilità. Per la dimensione economica vengono analizzati la corporate governance, la gestione del rischio, il codice di condotta, la gestione del marchio e il processo di innovazione. Per la dimensione ambientale sono valutati il reporting, la politica e il sistema di gestione ambientale, la gestione responsabile dei prodotti, la strategia per i cambiamenti climatici e per la riduzione delle emissioni, l’efficienza energetica. Nella dimensione sociale sono stati presi in considerazione lo sviluppo e la gestione del capitale umano, la filantropia, la salute e sicurezza sul luogo di lavoro, la gestione dei fornitori e lo stakeholder engagement. Non è trascurabile il fatto che gli indici DJSI siano benchmark per la gestione passiva di strumenti di investimento per oltre 8 miliardi di dollari.  La revisione degli Indici per il 2009 ha riguardato circa tremila aziende attraverso uno screening integrato delle performance economiche, sociali e ambientali in ottica di lungo periodo.  

Ovviamente c’è soddisfazione tra le aziende entaret negli indici. «Il risultato è significativo perché dà un’ulteriore conferma della validità del Piano Industriale del Gruppo Montepaschi, della sostenibilità degli obiettivi perseguiti», ha commentato Antonio Vigni, direttore generale della Banca Monte dei Paschi, presnete quest’anno in tutt’e due gli indici. «Il 2,4% dei nostri investitori istituzionali fa parte di quella tipologia di investitori che credono nei processi economico-produttivi socialmente responsabili».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA