Salute

Dove vanno i vaccini donati

L'Oms sta spedendo 78milioni di dosi a più di 60 paesi. Anche se la seconda ondata dell'epidemia non c'è

di Sara De Carli

Dodici milioni e seicentomila dosi di vaccino contro l’influenza H1N1 stanno per invadere il Bangladesh. Tante sono infatti le dosi di vaccino, donate dai paesi ricchi ai paesi in via di sviluppo, che l’Oms si appresta a mandare nel paese asiatico tra il 19 giugno e il 30 luglio. Tre milioni di dosi sono già state consegnate. Con oltre 15 milioni di dosi il Bangladesh sarà il primo paese destinatario di vaccini donati: una dose ogni 9,8 abitanti. Per avere un’idea, l’Italia ne aveva ordinati 24 milioni (uno ogni 2,5 abitani) e ne ha usato 1 (1 ogni 60 abitanti). E questo nonostante nel paese siano morti complessivamente, secondo il ministero della salute locale, 6 persone e nonostante il report settimanale dell’Oms parli negli utlimi bollettini di una situazione stabile della circolazione del virus H1N1 dall’altra parte del mondo, là dove l’epidemia era esplosa la scorsa estate.

Il dato fa parte del report dell’Oms sulla destinazione delle 200 milioni di dosi di vaccino donate ai PVS dai paesi più ricchi. Tra il 1 gennaio e il 18 giugno 2010 sono state consegnate, di esse, quasi 38 milioni di dosi, destinate a 56 paesi. In testa alla lista dei beneficiari ci sono SudAfrica (3,5 milioni di dosi), Pakistan (3,1 milioni di dosi),  Bamgladesh (3 milioni di dosi), e El Salvador (2,3 milioni di dosi). L’ultimo invio di questa tranches è del 18 giugno: 1,6 milioni di dosi inviate in Botswana. In coda alla lista, mille dosi al Tuvalu, nel Pacifico.

Altri 39.092.800 dosi sarano inviate secondo un programma già definito entro il 30 luglio, dove sono protagonisti i Paesi africani. Oltre alla super-donazione al Bangladesh, 2,8 milioni di dosi sono in partenza per la Nigeria, 2,2 per la Costa d’Avorio e 2 per l’Angola.

I report settimanali dell’Oms tuttavia, dicono che – un anno dopo l’annuncio dello stato di pandemia, fatto l’11 giugno 2009 – la seconda ondata dell’influenza A non si sta verificando. L’ultimo bollettino conta complessivamente 18.172 morti legati all’influenza A: erano 16.931 a fine marzo, al termine della stagione invernale nell’emisfero nord. Nell’emisfero sud, dove un eventuale secondo picco avrebbe dovuto verificarsi in questi mesi, c’è stato una ripresa della circolazione del virus attorno alla metà di marzo, comunque sotto il livello epidemico, rientrata già a fine maggio.

Nei giorni scorsi l’Oms è stata messa sotto pesante accusa per aver favorito le case farmaceutiche produttrici di vaccini nell’eccesso di allarme per l’influenza A. Due i fronti dell’accusa: un’indagine del British Medical Journal pubblicata il 4 giugno (leggila qui, in inglese) che svela conflitti di interessi sul tema da parte di alcuni membri del comitato d’emergenza dell’Oms per l’influenza A e un report dell’Assemblea del Consiglio d’Europa. Leggi qui la risposta dell’OMS.

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