Volontariato

Dove vai se un MBA non ce l’hai?

Le Ong in Gran Bretagna sono alla caccia di laureati in Business administration

di Gabriella Meroni

Sempre più organizzazioni non profit cercano possessori di master in business administration (i famosi MBA) perché, in qualità di presidenti o direttori, gestiscano l’ente con una mentalità orientata a maggiore efficienza ed efficacia e potenzino la raccolta fondi. Molte delle maggiori ong internazionali, come Oxfam, l’Unesco o Save the Children hanno aperto la strada in questo senso, ma negli ultimi due anni molte altre le hanno seguite. D’altra parte il valore del terzo settore inglese – nota The Guardian nel dare la notizia – è passato da 7 a 40 miliardi di sterline nel giro di una sola generazione.

<<Quando una charity assume un possessore di MBA assume un amministratore, un economo, un progettista e un uomo-marketing in un sol colpo>>, dice Paul Palmer, docente di etica alla Cass Business School. E visto che una figura di questo tipo costa molto, gli enti che non se la possono permettere puntano a convincere uno di questi specialisti a prestare almeno qualche ora di lavoro pro bono per la loro causa. E la MBA & C, società di head hunter specializzata in manager, assicura di avere in portafoglio i curricula di 400 professionisti con MBA che hanno indicato il non profit come loro principale area di interesse.

C’è anche chi fa di più: la Cranfield School of Management fa incontrare professionisti con MBA disposti a fare volontariato con le charities che ne hanno bisogno; attualmente il Cranfield Trust ha un database che contiene i nominativi di 700 consulenti, tra MBA, direttori del personale e amministrativi. <<Diamo l’occasione a queste persone di contribuire concretamente al successo di una charity donando parte del loro tempo libero>>, spiega la direttrice del Trust, Amanda Tincknell.

Alcune scuole di formazione offrono tirocini nelle charities agli studenti dei master per far loro comprendere l’importanza dell’etica in economia. La Fairtrade Foundation, per esempio, ospita stagisti provenienti dalla  Judge Business School di Cambridge. <<Ogni anno ospitiamo tre o quattro tirocinanti>>, racconta il direttore commerciale della Fairtrade Foundation, David Meller. <<Sono preziosi perché ci aiutano a ideare nuove opportunità di business. Sono tre paia di occhi che vedono molto lontano>>.

Un’altra forma di collaborazione tra super-manager e non profit riguarda le consulenze di breve periodo: due-tre mesi come business advisor offrono al professionista neolaureato l’occasione di cimentarsi per la prima volta con la realtà di un’impresa e alla charity di fare rapidi progressi senza investire un patrimonio.

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