Volontariato

Dov’é finita l’etica?

Se lo chiede oggi su Repubblica Umberto Galimberti

di Francesco Maggio

?Dov?è finita l?etica nel mondo del dio mercato?? si chiede in un bellissimo editoriale apparso oggi su Repubblica Umberto Galimberti? Distinguendo tra l??agire? (che vuol dire compiere delle azioni in vista di uno scopo) e il ?fare? (che vuol dire, invece, eseguire azioni già descritte e prescritte dall?apparato che nella fattispecie è il mercato) Galimberti pone il seguente interrogativo: come si può introdurre un?etica là dove nessuno più ?agisce? perché tutti si limitano a ?fare? e a ?eseguire?? E fa questo esempio: ?Se io lavoro in una banca e questa banca, per ipotesi, sovvenziona la produzione delle armi e la sua esportazione io, impiegato, non sono responsabile: primo perché non sono tenuto a conoscere i fini ultimi, secondo perché, se anche li conoscessi, non sono autorizzato a prendere posizione. Alora qui io ?faccio?, ma non ?agisco? più, perché i fini mi sono sottratti.? E conclude: ?Se per noi ormai l??agire? si riduce a ?lavorare? dove il lavorare consiste nella pura esecuzione di azioni già descritte e prescritte, io sinceramente per l?etica non vedo alcuno spazio. Non disponiamo di un?etica all?altezza della tecnica e dell?economia globale. Qui bisogna incominciare a pensare?. Davvero una bella suggestione.


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