Cultura

Dove eravamo rimasti?

Presentato ai rappresentanti delle organizzazioni del Terzo settore il programma di rilancio di Vita in una riunione partecipata e vivace che ha riallacciato il dialogo, in verità mai mancato, tra il mondo di Vita e quello delle realtà che l’hanno accompagnata in questi mesi

di Antonietta Nembri

A quasi due anni dall’ultima riunione (vedi news) è tornato a incontrarsi il Comitato editoriale di Vita. Il tavolo dei rappresentanti delle circa sessanta associazioni che accompagnano il lavoro della squadra di Vita. Un’occasione per fare il punto dopo l’accoglimento da parte del Tribunale di Milano della domanda di concordato per gettare uno sguardo sul futuro.
Riccardo Bonacina ha introdotto la riunione con un ringraziamento a quanti in questi mesi hanno continuato a dare fiducia e a credere nella mission di Vita e sottolineando come il dialogo mai interrotto con le associazioni di riferimento sia stato un sostegno nei mesi di crisi e che si è tradotto in una «crescita di Vita in questi due anni, più abbonati e più pagine viste sul sito». Tutto questo ha continuato «non sarebbe stato possibile senza il vostro apporto di contenuti e di storie e il vostro sostegno, come organizzazioni che ci avete rinnovato la fiducia pur a fronte di un destino incerto e come singoli che hanno aderito alla campagna #iostoconvita con atti individuali e messaggi che ci hanno commosso». Un sostegno che ha permesso quindi a Vita di crescere e anche il riconoscimento del concordato che «era un obiettivo, ma non il punto di arrivo, perché per noi questa è una ripartenza», ha sottolineato ricordando il cambio generazionale attuato un anno fa con il passaggio di testimone alla direzione di Stefano Arduini e con il nuovo obiettivo che è quello di trasformare Vita in un’impresa sociale. «In un cammino che è importante fare insieme così da meglio rappresentare le nostre ragioni. Perché da 25 anni Vita è una piattaforma capace di mettere insieme un pezzo di società che vuole convincere tutti che le sue pratiche costruiscono un mondo migliore», ha aggiunto Bonacina lanciando le nuove sfide che sono di Vita e di tutto il mondo del Terzo settore e che si riassumono in tre parole: democrazia, inclusione e sostenibilità economica, ambientale e sociale. Saranno queste le coordinate «per tutto ciò che riusciremo a mettere in campo, sarà il terreno di ciò che riusciremo a costruire. Nonostante ci sembri usurata queste parola nelle sue tre declinazioni ci chiede il coraggio del cambiamento. Da come costruiamo i nostri budget a come immaginiamo partnership a come misuriamo l’impatto delle nostre azioni», ha concluso.

Fabrizio D’Angelo ha raccontato come Vita si stia trasformando in una platform company, ovvero una piattaforma di innovazione. Un cambiamento di obiettivi e struttura che sfruttando le competenze di comunicazione favorisca la declinazione dei saperi che Vita ha come patrimonio oltre che nel sito e nel magazine anche in una serie di servizi e prodotti che possano andare a vantaggio sia del mondo del Terzo settore sia di quello profit, entrambi chiamati alla sfida della trasparenza e dell’innovazione. Re-branding, prodotti editoriali per terzi e speciali nell’ottica di un’informazione al Terzo settore e per il Terzo settore, senza dimenticare il tema della formazione e quello fondamentale della rendicontazione e della valutazione d’impatto.

Due numeri sono stati il punto di partenza dell’intervento del direttore responsabile Stefano Arduini: il +3,5% degli abbonamenti e il + 25% registrato tra gli utenti del sito. «Come ci siamo arrivati?» si è chiesto. La risposta è che i risultati sono il frutto di una grande alleanza «fra i professionisti della comunicazione sociale e i protagonisti del fare sociale». Arduini ha sottolineato come Vita magazine sia divenuto sempre di più «lo spazio in cui i protagonisti del fare sociale hanno voce e spazio». Ai membri del comitato è stata poi presentata la programmazione dei prossimi numeri del mensile e delle tematiche che potranno essere al centro di tavoli verticali così da valorizzare una delle funzioni di Vita cresciute in questi anni il suo «essere un think tank indipendente e atipico», come ha ricordato Arduini.

Moltissimi gli interventi dei rappresentanti presenti che hanno incrementato i temi e gli argomenti che potranno essere al centro del lavoro dei prossimi mesi sia del comitato sia della redazione.


In apertura Riccardo Bonacina, Stefano Arduini e Fabrizio D'Angelo in occasione del Comitato editoriale di Vita

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