Politica
Dove cresce il giardino Alzheimer
L'associazione Amata Umbria è una realtà dinamica che opera in un ambito carente di servizi e soprattutto di interlocutori
di Redazione
L?epidemia silente del 2000: così è stata definita la malattia di Alzheimer, silente perché non se ne parla, benché colpisca l?1 per cento della popolazione in Umbria (se si considerano gli anziani ultra sessantacinquenni, si arriva anche al 10 per cento), ma anche per il decorso rapido e ?silenzioso? della malattia. È proprio per tentare di abbattere questo muro che è nata Amata Umbria, un?associazione promossa da medici e ricercatori dell?Istituto di Geriatria e Gerontologia in collaborazione con Epigheiras un?associazione benefica che si occupa di assistenza agli anziani. È sorta così una realtà estremamente dinamica: grazie a essa è stato possibile introdurre in via sperimentale alcune forme di assistenza quali i ?giardini Alzheimer?, luoghi verdi dove i familiari possono portare i malati per avere qualche ora di riposo e, soprattutto, dar vita al ?Telefono Alzheimer? che in un anno e più di vita ha ricevuto 15 mila richieste, il 75 per cento delle quali da parte dei familiari. Altri utenti provengono per la maggior parte da Perugia e dall?Umbria, ma non manca un 20 per cento di richieste da fuori regione. Numeri che stanno a dimostrare una carenza di servizi, ma soprattutto di interlocutori. I promotori di Amata Umbria non si fermano qui, ma sono attivi anche nelle iniziative di sensibilizzazione dell?opinione pubblica: un esempio è il libro ?Un aiuto per chi ama? presentato a Terni in occasione dell?ultima giornata mondiale del malato di Alzheimer.
Sandra Grassini
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