Sostenibilità
Dottore mi aiuti, mi fa male il tempo
Sapevate che con pioggia e vento arrivano ansia, infezioni e asma? E che scrutare il cielo aiuta a prevenire reumatismi, disturbi circolatori ed emicranie? Lo dicono illustri scienziati e medici
C olpisce un italiano su tre, ma non viene considerata una malattia. Porta maliconia e irrequietezza, ma anche gravi disturbi fisici e psichici. Non è un?invenzione New age né una trovata del popolare romanzo ?La profezia di Celestino?. La meteoropatologia, ossia l?influenza delle perturbazioni atmosferiche sullo stato di salute dell?uomo, si diffonde sempre di più.
L?allarme è stato lanciato durante la conferenza preparatoria del vertice mondiale sul clima tenutosi a Kyoto, ma l?ultimo studio dell?Istituto italiano di medicina sociale ?Ecobioclimatologia?, a cura del professor Gaetano Rotondo, ha classificato i disturbi che vengono dal mal di tempo e dal mal di clima.
Negli ultimi decenni la percentuale dei soggetti meteoropatici o meteorosensibili, ossia predisposti a contrarre malattie legate alle perturbazioni atmosferiche, è aumentata, soprattutto nelle grandi città. Secondo il professor Rotondo la meteorosensibilità colpisce di più bambini e anziani, condizionandone lo stato di salute, il livello di stress e gli stati d?animo.
La meteoropatologia comprende una vasta gamma di meteoropatie che vanno dalle malattie stagionali alle malattie climatiche, fino a vere e proprie sindromi che colpiscono con il cambiare del vento. La ?Sindrome dello scirocco?, per esempio, provoca emicranie, irrequietezza, stati ansiosi, ma anche coliti epatiche e disturbi vascolari, cardiaci e celebrali.
La ?Sindrome del vento del Sud?, che viene dalla regione francese di Montpellier e Lione, può fare anche più danni: colpisce i lattanti, provocando un aumento della temperatura corporea anche fino a 40° e causando vomito e convulsioni. La ?Sindrome del vento dell?Est?, invece, investe i neurolabili che possono sentire l?arrivo del vento addirittura 24 ore prima. E ancora quella di Fohn che soffia a primavera nelle regioni temperate e porta ipotensione arteriosa, riduzione della capacità dell?autocontrollo, irritabilità e vertigini.
Ma la meteoropatia più comune è quella che va sotto il nome di ?sindrome dei periodi temporaleschi? che si registra in occasione dell?approssimarsi di brusche o intense perturbazioni atmosferiche, scomparendo quando arriva la pioggia. Secondo lo studio del professor Rotondo, le conoscenze attuali su queste patologie inducono a credere che i soggetti meteorosensibili presentino alcune caratteristiche comuni e abbiano le stesse reazioni anche se vivono in zone geografiche diverse e molto distanti. Il mal di tempo è un male antico. Il medico greco Ippocrate lo sapeva e perciò, 2.500 anni fa, raccomandava ai suoi pazienti di mettere delle lunghe distanze fra loro e il clima che li aveva fatti ammalare. Ne soffriva Wolfgang Goethe che si considerava una specie di barometro vivente. Ma la scienza moderna inizia a prendere le meteoropatologie sul serio. Cinque milioni di italiani soffrono di asma, la più comune delle meteoropatie, a causa delle variazioni atmosferiche.
In Germania l?ufficio federale per la disciplina stradale ha fatto un?indagine sull?aumento degli incidenti stradali e ha rilevato che le forti variazioni di temperatura hanno alzato il tasso di mortalità del 10 per cento rispetto alla media. Perciò nello studio dell?Istituto della medicina sociale si dice: «Le attuali conoscenze relative alle influenze e agli effetti biologici dei fattori meteo-climatici costituisce indubbiamente un adeguato strumento e un valido metodo scientifico di approccio al corretto studio degli aspetti fisiopatologici con quelli clinico-terapeutici della moderna climatologia medica».
Per informazioni: Istituto italiano di medicina sociale , tel. 06/3235503.
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