Cultura

Doppia grazia nel silenzio

Settegiorni/ Alì Agca torna libero 25 anni dopo aver sparato al Papa

di Alessandro Banfi

Passato/1. Alì Agca torna libero 25 anni dopo aver sparato al Papa. In realtà per quel reato Ciampi lo ha già graziato. In Turchia era ancora detenuto per l?omicidio di un giornalista, precedente al 1981. Il ?lupo grigio? però esce senza aver dato una versione compiuta e attendibile dell?attentato che lo portò a sparare in piazza San Pietro. Chi lo aiutò nella preparazione e nella fuga, chi lo spinse a colpire Giovanni Paolo II, chi lo consigliò di apparire pazzo e isolato nelle diverse fasi del processo. Lui ha detto che andrà a Fatima a pregare. L?ex giudice Ferdinando Imposimato dice che Agca teme ancora per la sua vita. E quindi i suoi silenzi pesano. Passato/2. È stato parzialmente diffuso il video che riprende gli ultimi istanti di Fabrizio Quattrocchi. è il video che contiene la frase: «Vi faccio vedere come muore un italiano». Rispetto a come era stato raccontato, si tratta di un atteggiamento non di sfida, ma di legittimo e quasi misurato orgoglio. Parole che fanno giustizia dell?entusiasmo militarista dell?uomo che muore a ciglio asciutto ma anche di chi parlava con disprezzo dei ?mercenari?. Alla fine questi nostri italiani morti in Iraq, Quattrocchi, Calipari, i carabinieri e i soldati di Nassiriya e tutti gli altri sembrano vittima di una grande crudeltà della storia. Che si chiama guerra. Treni. L?anno più sfigato per i treni italiani. Basti dire che l?inaugurazione della linea ad alta velocità fra Roma e Napoli è slittata per il tamponamento dei due interregionali che è costato la vita a due persone. E poi zecche, pulci, sporcizia e code giudiziarie. Le vacanze sono finite con un clamoroso blocco della linea Adriatica per via di un deragliamento vicino a Loreto. Si parla di un rinnovamento di manager, ma la domanda è: quante risorse lo Stato ha destinato alle Ferrovie negli ultimi anni? I sindacalisti di Trenitalia parlano di tagli pari al 40%. Armadio. Ha conservato il cadavere della propria madre di 70 anni in un armadio. Storia incredibile, accaduta in provincia di Alessandria. Il fatto è stato scoperto perché il figlio della donna, Mirko, 31 anni, è morto anche lui, per un incidente, nel garage della casa. Irrompendo nell?appartamento, i carabinieri hanno trovato una scritta sul muro: «Non aprite quell?armadio, c?è mia mamma morta il 20 novembre 2002». Era vero: il cadavere mummificato, il mobile sigillato col silicone. Non è chiaro come sia morta la donna. Mirko ogni mese ritirava la pensione. Nessuno si è accorto di nulla.


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