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Dopo Porta a porta la Lipu fa boom

20mila firme in due giorni per bloccare il progetto di doppiette no limits

di Redazione

Ventimila firme raccolte in soli due giorni sul sito www.lipu.it, dopo la puntata di Porta a Porta andata in onda su Raiuno lunedì notte. La LIPU-BirdLife Italia canta vittoria e annuncia un’impennata nei numeri della petizione online indirizzata al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per chiedere un no alla liberalizzazione della caccia e alla cancellazione dei limiti temporali alla stagione venatoria, quest’ultima approvata dal Senato con l’art. 43 della legge Comunitaria.

La puntata di Porta a porta, andata in onda lunedì scorso, (per rivederla clicca qui) aveva suscitato le reazioni negative degli animalisti. L’ente nazionale protezione animali (Enpa), Lega antivivisezione (Lav), Animalisti Italiani, Oipa, Una, Lida, Associazione Vittime della caccia in un comunicato congiunto avevano scritto che erano andate «in scena nella puntata alcuni orrori delle doppiette tra richiami vivi, bracconaggio e tentativi di depenalizzare i reati venatori». «bisogna precisare – sottolineano nella nota Enpa, Lav, Animalisti Italiani, Oipa, Una, Lida Associazione Vittime della caccia – che gli animali impallinati curati dai centri recupero fauna, come quelli mostrati da Porta a Porta, sono solo una piccola parte, perche’ molto spesso, per paura di incorrere in sanzioni, il cacciatore/bracconiere li lascia a terra, privandoli delle cure e destinandoli ad una lenta, agonia».

 

«Le 20mila firme», si legge in una nota della Lipu, «sono una reazione immediata e spontanea all’improbabile idea di un rilancio della caccia sostenuto da alcuni ospiti nello studio di Porta a Porta, rendendo ancora più esplicita, semmai ce ne fosse bisogno, la posizione contraria dell’opinione pubblica al blitz del Senato che con la legge Comunitaria ha sancito la possibilità per le regioni di allungare la stagione venatoria oltre i limiti 1° settembre -31 gennaio fissati oggi dalla legge 157/1992. In pratica, con questo provvedimento, la stagione potrebbe estendersi al mese di agosto – con i piccoli uccelli ancora in dipendenza dei genitori e migliaia di persone in vacanza – e al delicato mese di febbraio, quando i migratori affrontano il difficile viaggio verso il nord Europa, dove, in seguito, si riproducono».

 La petizione contro l’allargamento della stagione venatoria lanciata nei giorni scorsi segue a poca distanza quella della LIPU sulla caccia in deroga, quando furono 200mila le firme raccolte dall’associazione che chiedevano l’abolizione della caccia in deroga agli uccelli protetti, regolata dall’articolo 9.1.c della direttiva europea “Uccelli”. Una pratica che colpisce un gran numero di piccoli uccelli non cacciabili come i fringuelli.

  Il successo della nostra petizione ci soddisfa eppure non ci stupisce – dichiara Elena D’Andrea, Direttore Generale LIPU-BirdLife Italiaperché è la chiara conferma che l’Italia non vuole i fucili ma la natura protetta. E allora, di fronte alla deriva venatoria che si è scatenata in Parlamento, seppure a causa di pochi parlamentari, la LIPU non si fermerà. Ci batteremo, a cominciare dalle prossime ore alla Camera, per fermare non solo l’articolo 43 della legge Comunitaria, ma ogni tentativo di caccia selvaggia e, anzi, rilanceremo. E’ ormai tempo che la necessità di maggiori tutele per gli uccelli e la natura, chieste dagli italiani, abbia finalmente risposta”.

Di tutt’altro parere i cacciatori. In un comunicato apparso su bighunter.it 

si legge che «20 mila firme, se vogliamo dirla tutta, sono assai poche e dimostrano che gli interventi di Tallone e Bonelli non hanno provocato reazioni negli italiani, pressochè disinteressati all’argomento a dispetto di quel che si vuol far credere. Gli italiani non sono contro la caccia, ma li si vorrebbe istigare ad esserlo».
 

 

Per saperne di più: il blog del WWF Cacciatori Brava Gente


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