Volontariato
Dopo Misericordie, anche le Anpas rispondono a Fazio
Il presidente Fausto Casini: "Il Ministro si informi con le Regioni sull’apporto del Volontariato alle Politiche Sociosanitarie”
di ANPAS
Il Consiglio nazionale ANPAS – Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze – esprime forte preoccupazione per le dichiarazioni rilasciate dal Ministro della Salute Prof. Ferruccio Fazio in occasione della presentazione del Report annuale della Croce Rossa Italiana dello scorso 16 giugno con le quali afferma di voler “mettere a regime il volontariato all’interno del Sistema Sanitario, individuando nella CRI il principale interlocutore”.
“Le affermazioni del Ministro Fazio – dichiara il Presidente nazionale ANPAS Fausto Casini – dimostrano come il Governo non abbia per niente chiaro cosa sia il Volontariato socio sanitario che opera nel nostro Paese”.
Il Consiglio di Stato, con una sentenza del 24 marzo 2010, ha infatti confermato che la Croce Rossa Italiana non è un’associazione di volontariato considerando impropria la sua iscrizione ai Registri Regionali del Volontariato previsti dalla Legge 266/91.
Il Consiglio nazionale ANPAS rinnova con determinazione la richiesta di privatizzazione e quindi di equiparazione della Croce Rossa Italiana alle associazioni di volontariato che operano in Italia e sollecita un doveroso incontro con il Ministro affinché sia possibile portarlo a conoscenza della rilevante realtà di Volontariato che opera nel settore socio sanitario.
ANPAS inoltre esprime la sua perplessità per la proposta di equiparazione delle infermiere volontarie della Croce Rossa con gli Operatori Socio Sanitari Specializzati che offrirebbe loro una corsia preferenziale per la partecipazione ai concorsi pubblici.
“Il volontariato nelle Pubbliche Assistenze ha alla base, la scelta di essere cittadini attivi delle proprie comunità di riferimento, non è certo l’anticamera di un posto di lavoro – sostiene il Presidente Casini – Prima di rilasciare certe dichiarazioni il Ministro Fazio dovrebbe informarsi con le Regioni sull’apporto del volontariato nelle politiche socio sanitarie”.
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