Famiglia
Dopo la bossi-fini, la ferrero-immigrati
Frutto della lunga consultazione con associazioni e cittadini stranieri, la nuova legge delega che porta la firma del ministro investirà in inclusione e non in repressione
Investire nell?inclusione e non nella repressione. Sì a sponsor e diritto di voto. Una porta aperta per i minori non accompagnati, grazie a un fondo ad hoc. Concluso il viaggio nell?Italia dell?immigrazione, raccontato nell?omonimo volume pubblicato da Vita, il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero si accinge a presentare la legge delega. «La sostanza», anticipa, «è quella che si sapeva. Stiamo ancora limando su due versanti. Uno è quello dei Cpt».
Vita: Saranno chiusi?
Paolo Ferrero: Non posso anticipare il punto di equilibrio tra posizioni non coincidenti? La mia opinione è che si possa arrivare alla chiusura. Non è però l?opinione di tutti. Stiamo vedendo di trovare una squadra.
Vita: Gli altri punti sono confermati?
Ferrero: Sì: dall?allungamento dei tempi di soggiorno, all?elettorato attivo e passivo, dalla modifica dei meccanismi d?ingresso con sponsor e autosponsorizzazione, al superamento del diritto speciale per l?immigrazione. In più un fondo per i minori non accompagnati?
Vita: Ce lo può illustrare?
Ferrero: I minori non accompagnati, alcune migliaia, possono essere prede della delinquenza. Con il fondo, che sarà gestito dal ministero in relazione con Regioni e Comuni, pensiamo di fare specifici programmi di inserimento. C?è però anche da modificare la norma. Oggi i minori non si possono espellere, ma per la Bossi-Fini quando arrivano ai 18 anni vengono espulsi. Invece si tratta di trovare un meccanismo per valutare l?inclusione che c?è stata e di favorire il soggiorno in Italia nella misura in cui sono stati condotti percorsi di inserimento.
Vita: Presentando il volume Viaggio nell?Italia dell?immigrazione ha detto che le politiche per l?integrazione sono state per lo più fatte dagli enti locali e dalle associazioni. Prevede un cambiamento di rotta?
Ferrero: È necessario, e in parte l?ha già avviato la Finanziaria, che ha costituito un fondo di 50 milioni per l?inclusione dei migranti. Auspico possa essere utilizzato come moltiplicatore. Anche una parte dei fondi strutturali europei andranno usati in questa direzione. Il superamento della Bossi-Fini permetterà di togliere risorse dal versante dell?ordine pubblico, dirottandole sull?inclusione: 100 euro spesi in politiche di stato sociale e di inclusione rendono, dal punto di vista della sicurezza sociale, più di 100 euro spesi in repressione.
Vita: E il ruolo delle associazioni?
Ferrero: Sarebbe folle pensare a una sostituzione. Lo Stato non può farcela da solo non solo per l?aspetto finanziario, ma anche per la capacità di intervento e la vicinanza ai territori. La presenza forte dell?associazionismo deve continuare a caratterizzare l?esperimento italiano, magari con più risorse.
Vita: Infine, come vanno le trattative con la Bielorussia?
Ferrero: C?è un?ipotesi di protocollo d?intesa su adozioni e soggiorni. Speriamo alla metà di marzo di sottoscriverlo, avendo messo garanzie più stringenti e soprattutto introducendo una maggior responsabilizzazione delle associazioni delle famiglie. Questo ci permetterebbe di costruire linee di indirizzo anche per i soggiorni, per dare a questa meritoria iniziativa una qualità maggiore.
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