Non profit

Dopo l’appello del Sermig al governo per inviare un aereo di aiuti in Iraq Qui Mira, siamo con voi.

Il consiglio comunale di Mira, in provincia di Venezia, condanna l' embargo disumano e genocida all' Iraq e chiede forme di pressione su Saddam meno dannose verso la popolazione civile

di Riccardo Bonacina

Il Consiglio Comunale riunito nella seduta urgente del 20 marzo 1998
CONSTATATO che per effetto dell?embargo all?Iraq, dal 1991, nonostante la tardiva risoluzione dell?Onu del 14/04/1995 n. 986 ?Oil for food? attivata per colpa di Saddam solo dal Maggio 97, sono morte 700 mila persone; sono 4.500 al mese i bimbi sotto i 5 anni che muoiono per malattie e/o malnutrizione; la popolazione a rischio malnutrizione ha raggiunto il 50%; il 44% non dispone di acqua potabile; i profughi dal Kurdistan hanno raggiunto quota 600 mila e che il dato non accenna a diminuire.
CONDANNANDO comunque il comportamento del dittatore Saddam Hussein che ormai da troppo tempo si pone in condizione di sfida nei confronti di tutti quei Paesi che si sono impegnati, negli ultimi anni, per riportare nella legalità le azioni di politica estera e interna e hanno quindi cercato di dare dignità al popolo iracheno ed in particolare alle minoranze curde.
PRESO ATTO che la ragione è sempre nobile: sconfiggere una dittatura. Gli effetti però si ripercuotono sulla popolazione e ciò ingenera nuove ingiustizie, tanto che il rischio è ricorrere alla guerra per mantenere l?embargo:
FA PROPRIO L?APPELLO del settimanale Vita; di Ernesto Olivero; del Cardinale Giovanni Soldarini e di Norberto Bobbio al Presidente del Consiglio: «Noi chiediamo al nostro Paese un grande gesto immediato di pace: un aereo che riempiremo di cibo e medicine per i bambini di Baghdad, come segno di pace verso la popolazione, un gesto concreto che dica più delle parole, il pensiero di tanti giovani è: mai più una guerra, sì alla pace sempre. La guerra ha già dato, la guerra ha già perso».
Votanti n. 26; Favorevoli n. 21; Contrari 0; Astenuti n. 5
Il Consiglio Comunale
di Mira (Venezia)

Risponde R. Bonacina
Grazie, Mira. Pubblichiamo la vostra risoluzione che sintetizza tante lettere di adesione che abbiamo avuto all?appello contro l?embargo in Iraq. Oltre alle vostre lettere, in queste settimane, dobbiamo anche registrare le dichiarazioni di Staffan De Mistura, direttore dell?ufficio Onu di Roma, il diplomatico che che con la sua missione ha preparato l?accordo siglato da Kofi Annan. Ha detto De Mistura: «È tecnicamente provato che lo strumento dell?embargo ha prodotto finora risultanti molto blandi. Occorrono interventi di pressione più chirurgici che limitino le sofferenze delle popolazioni». Insomma, tante adesioni giunte in redazione e all?Arsenale della pace di Ernesto Olivero, eppure dagli uffici del Presidente del Consiglio solo un fax interlocutorio giunto proprio a Olivero: che però esclude la concessione di un aereo. Che dire? Insistiamo, insistete. Prodi e Dini si sveglieranno. Come abbiamo scritto nello scorso editoriale è sulla politica estera che misureremo l?anima, l?identità di questo governo e dell?Europa.
Vi scrivo per segnalarvi la nostra esperienza. Dal marzo ?90 venticinque persone, a turno, si alternano ogni sera dell?anno per dialogare con chi sente la necessità di chiarire i propri problemi umani o per sfogarsi.
Da 8 anni migliaia di persone trovano conforto chiamando il 611311 di Cesena. L?analisi delle 7000 telefonate ricevute ha fatto emergere un dato che fa riflettere: il problema che assilla maggiormente il nostro territorio è la mancanza di affetto. I problemi di relazione costituiscono il 30% delle chiamate al nostro servizio. Giovani e meno giovani chiedono consiglio per uscire dalla solitudine e trovare l?Affetto. Coppie in crisi trovano negli anonimi Volontari del Telefono Amico persone disposte a dialogare, senza fretta, gratuitamente.
L?anonimato permette una apertura e una libertà uniche. Ai problemi di relazione seguono la depressione (18%) e la solitudine (16%). Le problematiche confinanti col suicidio costituiscono il 2% delle chiamate (non poco). In questi casi non abbiamo limiti di tempo o di orari; il dialogo dura più ore, fino a tarda notte. E spesso ci sentiamo dire: ?Tu sei il mio unico Amico!?
Telefono amico, Cesena
Nell?articolo di Roberto Beccaria ?Sono inguaribili ma la cura c?è? (Vita 3.4.1998), si legge che gli Hospices sarebbero strutture indispensabili per i malati ?terminali? di cancro. In primo luogo non si comprende per quali motivi i pazienti debbano essere separati per tipologia di malattia. Che cosa succede, ad esempio, se un malato oltre ad essere ?terminale? è anche colpito dal morbo di Alzheimer?
Anzichè accettare rassegnati la disumanizzazione crescente dei servizi sanitari o inventare strutture per alcuni malati piuttosto che per altri, sarebbe utile impegnarsi tutti per esigere maggiore umanità e migliori condizioni di vita, ovunque siano curati (a domicilio, in ospedale, in Rsa), per tutti i malati inguaribili, ma comunque curabili: anziani cronici non autosufficienti, malati di sclerosi multipla in fase avanzata, malati psichiatrici profondi, malati di Aids, malati di tumore in stadio avanzato.
Csa – Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti
Lettera aperta a PIEMME
e per conoscenza a Nestlé

Egregio direttore, abbiamo saputo dell?iniziativa commerciale di Piemme che punta ad attirare i ragazzi in libreria con l?offerta gratuita di una merendina Nestlé.
Mentre ci stupiamo che Piemme utilizzi un metodo promozionale tanto squalificante e che diseduchi i ragazzi ponendo i libri allo stesso livello delle patatine, siamo addirittura scandalizzati che la promozione venga fatta con i prodotti Nestlé. È noto, infatti che questa impresa da anni è oggetto di un boicottaggio internazionale perché promuove ovunque il consumo di latte in polvere, un prodotto che nel Sud del mondo provoca la morte di migliaia di bambini. Per quanto possa sembrare paradossale la prima ragione di questo dramma è da ricercarsi nella denutrizione dovuta al fatto che molte famiglie guadagnano troppo poco per attenersi alle dosi prescritte. La seconda ragione è la mancanza di igiene. Immaginate quanto è difficile sterilizzare biberon e tettarelle senza la comodità del fornello, e senza disinfettanti. La conclusione è che mamme con pochi soldi, poche comodità e poche conoscenze igieniche, somministrano ai loro bambini latte allungato in biberon a malapena sciacquati su cui si posano decine di mosche. Le conseguenze sono infezioni intestinali che provocano diarree mortali. Secondo l?Unicef, nel Sud del mondo ogni anno muoiono un milione e mezzo di bambini, quasi 3 al minuto, perché non allattati al seno.
Per evitare questo infanticidio, nel 1981, l?Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) stabilì che le multinazionali devono evitare la pubblicità ingannevole e limitare l?uso di campioni gratuiti di latte in polvere alle strette necessità umanitarie. Ma le multinazionali non si attengono al codice dell?Oms. Secondo un studio commissionato dal Sinodo della Chiesa Anglicana, del gennaio 1997, la multinazionale che viola di più il codice dell?Oms è Nestlé.
Il libro è uno dei principali mezzi di formazione dei ragazzi. Dunque attraverso la sua iniziativa promozionale, Piemme si è assunta la responsabilità di educare i ragazzi ad anteporre gli interessi commerciali al rispetto delle persone, e di educarli ad accettare qualsiasi compromesso pur di fare soldi.
Ci opponiamo a questa logica, e per questo invitiamo Piemme a rescindere il contratto con Nestlé e a renderne pubbliche le motivazioni.
Con stima
p. Ottavio Raimondo
consigliere delegato
SERMIS scrl
(Seguono le adesioni di una ventina di associazioni)

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