Welfare

Dopo di noi, il ruolo delle società fiduciarie

Un convegno per approfondire ed esaminare il ruolo della società fiduciaria nell'attuazione della legge 22 giugno 2016, n. 112 è in programma martedì 4 aprile a Roma

di Redazione

È promosso da Assofiduciaria, con il sostegno per i profili sociologici e giurdici dall’Istituto Luigi Sturzo, il convegno di studio dal titolo “La legge Dopo di noi: il ruolo delle società fiduciarie”, presieduto dalla senatrice Annamaria Parente, membro dell’11ᵃ Commissione permanente Lavoro e Previdenza Sociale.
Tra gli obiettivi del convegno – in programma il 4 aprile (ore 10 – 17) alla Sala Longhi di Unioncamere a Roma – vi è quello di esaminare la funzione della società fiduciaria nell’attuazione degli scopi della legge 22 giugno 2016, n. 112 (conosciuta appunto come “legge sul dopo di noi”).

Istituita e regolata dalla legge italiana quale soggetto trasparente autorizzato dal ministero dello Sviluppo Economico e, in alcuni casi, vigilato dalla Banca d’Italia, la società fiduciaria ha lo scopo di assumere il compito di amministrare i “fondi speciali” destinati a garantire i bisogni specifici delle persone con disabilità grave che restino prive del sostegno familiare.

Questi fondi speciali sono costituiti da beni che le famiglie intendono lasciare al disabile e sono quindi sottoposti a un vincolo di destinazione, oltre a essere disciplinati con “contratto di affidamento fiduciario” (o contratto fiduciario di destinazione).


Il contratto, messo a punto da Assofiduciaria e interamente disciplinato dal diritto italiano, prevede un’autonomia decisionale ristretta in capo alla società fiduciaria e fonda invece il fulcro decisionale sul Garante – sia per le attività economico-giuridiche sia per le attività medico-sanitarie – che si assumerà la responsabilità delle scelte nell’interesse del disabile privo di sostegno familiare. La società fiduciaria, nel ruolo di Amministratore istituzionale che per legge le è riservato, vigilerà invece sulla conformità delle indicazioni dei Garanti al Programma individuato nel contratto, inteso come l’insieme delle finalità disposte dalla famiglia del disabile. Attraverso l’adozione del Programma, quest’ultima intende quindi favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia della persona con grave disabilità

In apertura foto di Jake Thacker/Unsplash

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