Formazione
Doping: no alla depenalizzazione
Anzi rafforzare i divieti al 'doping domestico' molto diffuso nelle palestre. E' quanto ha detto il ministro Giovanna Melandri
di Redazione
Bisogna tenere ferma la legislazione italiana antidoping tra gli atleti di alto livello e rafforzare la sua estensione al ‘doping domestico’ molto diffuso nelle palestre. Questa la posizione del ministro dello Sport, Giovanna Melandri, che oggi ha partecipato al consiglio informale dei ministri dello Sport dell’Ue. Il ministro prende le distanze dalla posizione del ministro della Solidarieta’ sociale, Paolo Ferrero, che si e’ invece detto favorevole alla depenalizzazione dei professionisti. ”Per la legislazione -continua la Melandri- antidoping e’ necessario distinguere molto nettamente tra atleti di alto livello e gli sportivi domestici. E suoi professionisti non si torna indietro”. Bisogna poi, spiega il ministro dello Sport, ”estendere la normativa al cosi’ detto doping sociale, quello delle palestre sottocasa dove si distribuiscono anabolizzanti come fossero caramelle”. In questo tipo di doping spiega il ministro: ”va colpito il mercato e il traffico delle sostanze. Ma -sottolinea- bisogna soprattutto introdurre una certificazione sulla qualita’ della gestione delle palestre e degli impianti sportivi, una sorta di bollino blu”.