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Doping, il Coni non vigilerà più

Primo via libera dalla commissione Igiene e sanità sulla “Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping”, esaminata il 21 luglio scorso.

di Redazione

Senato: primo via libera dalla commissione Igiene e sanità al disegno di legge sulla ?Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping?, esaminata in sede deliberante, il 21 luglio scorso. Nel provvedimento sono stabiliti alcuni principi innovativi nel settore antidoping e definite le attività sportive dirette alla promozione della salute individuale e collettiva. Il provvedimento passa ora all?esame di Montecitorio.
Ci saranno pene più severe contro il fenomeno doping. Lo ha stabilito il Senato con l?approvazione da parte della Commissione igiene e sanità del Ddl sulla tutela sanitaria delle attività sportive. A chi fornisce sostanze dopanti ad atleti, professionisti o dilettanti, verranno comminate pene da tre mesi a tre anni, oppure multe da 5 a 100 milioni. Le pene saranno più salate se il reato verrà compiuto da un medico, un farmacista o da un dipendente delle società sportive. È considerato doping la somministrazione o l?assunzione di sostanze, non giustificate da patologie e, idonee a modificare le condizioni biologiche dell?organismo per migliorare le prestazioni agonistiche dell?atleta. E così, tutte le pratiche terapeutiche che hanno questo obiettivo. Punto cardine della riforma è anche la decisione di sottrarre al Coni i controlli e affidarli a un?apposita commissione di vigilanza istituita al Ministero della Sanità. Alla Commissione ministeriale è affidato il compito di individuare le sostanze dopanti, determinare i criteri per i controlli e di stabilire un rapporto di collaborazione con il Ssn. I laboratori di analisi saranno controllati e identificati da una commissione di vigilanza. I farmaci dopanti avranno un marchio di riconoscimento.

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