Famiglia

Donne: una al minuto nel mondo muore di gravidanza o parto

Lo ha affermato oggi a Ginevra la direttrice esecutiva del Fondo della Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa)

di Gabriella Meroni

Dieci anni dopo la conferenza del Cairo sulla popolazione, la qualita’ e la scoperta dei programmi di pianificazione familiare sono migliorati ma restano insufficienti; ancora 529 mila donne muoiono ogni anno per complicazioni della gravidanza o del parto, una al minuto. Lo ha affermato oggi a Ginevra la direttrice esecutiva del Fondo della Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa) Thoraya Ahmed Obaid. I governi hanno globalmente progredito nell’applicazione del programma d’azione adottato dai 179 paesi dieci anni fa per migliorare le condizioni delle donne e l’accesso alle cure. ”Diversi sono stati i progressi, ma bisogna fare di piu’. L’insufficienza delle risorse e le lacune negli aiuti ai piu’ poveri restano un ostacolo maggiore”ha affermato Thoraya Ahmed Obaid. Secondo l’Unfpa, quasi tutti i paesi in via di sviluppo hanno integrato i problemi della popolazione nelle loro strategie di sviluppo e di riduzione della poverta’. Il tasso di utilizzo della contraccezione moderna e’ passato da 55% delle coppie nel 1994 al 61% oggi .Ma dieci anni dopo la conferenza del Cairo , ancora 350 milioni di coppie non hanno accesso ad un servizio completo di pianificazione familiare. Le complicazioni durante la gravidanza e il parto restano una delle cause maggiori di mortalita’: 529mila donne ne muoiono ogni anno, una ogni minuto. In Africa ne muore una donna su 16 , rispetto ad una su 2800 nei paesi industrializzati. ”Per ridurre il numero di decessi basterebbe aumentare l’accesso ad una assistenza qualificata durante il parto e migliorare le cure ostetriche in caso di urgenza. Un personale qualificato assiste la meta’ di tutti i parti nei paesi in via di sviluppo, ma soltanto 35% nel sud dell’Asia e 41% nell’Africa subsahariana” ha sottolineato la direttrice dell’Unfpa. Secondo il rapporto la risposta della comunita’ internazionale e’ insufficiente. ”E’la conclusione piu’deludente del nostro rapporto. La mancanza di risorse impedisce nuovi progressi”ha affermato Thoraya Ahmed Obaid. Durante la Conferenza del Cairo, i donatori avevano accettato di versare 6,1 miliardi di dollari all’anno destinati al programma sulla popolazione e salute nel campo della riproduzione entro il 2005. Nel 2002 le contribuzioni sono state di 3,1 miliardi di dollari, la meta’ delle loro promesse.Le spese interne dei paesi in via di sviluppo sono state nel 2003 di 11,7 miliardi di dollari. I paesi piu’ poveri dipendono interamente dal finanziamento dei donatori . Nel corso degli ultimi dieci anni il finanziamento dei donatori riservato ai contraccettivi e ai preservativi destinati alla prevenzioni dell’Aids e’ fortemente diminuito nonostante l’aumento delle richieste del 40% entro il 2015. Cinque milioni di nuove infezioni dovute al virus dell’Aids si sono registrate nel 2003. Le donne rappresentano quasi la meta’ degli adulti contagiati e la maggior parte e’nell’Africa subsahariana . La crescita demografica aumenta i problemi. Se la fecondita’ diminuisse in numerose regioni, la popolazione mondiale passerebbe da 6,4 miliardi di abitanti a 8,9 miliardi nel 2050. Nei 50 paesi piu’ poveri la popolazione triplichera’ e contera’ 1,7 miliardi di abitanti. Circa 200 milioni di donne povere non hanno accesso ad una contraccezione efficace. Soddisfare i loro bisogni costerebbe circa 3,9 miliardi di dollari all’anno e impedirebbe 23 milioni di nascite non pianificate, 22 milioni di aborti provocati, 142mila decessi legati alla gravidanza e 1,4 milioni di decessi infantili.


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