Famiglia

Donne Kabul: il burqa non è il più grave problema

Lo ha dichiarato la signora Partawmina Ashemee, responsabile dell'organizzazione per i diritti delle donne afghane ''Afghan Women's Resource Center''

di Paolo Manzo

Il burqa non è il problema principale delle donne in Afghanistan. L’istruzione ed il loro inserimento nella società sono le questioni più urgenti da affrontare e risolvere.

Lo ha dichiarato la signora Partawmina Ashemee, responsabile dell’organizzazione per i diritti delle donne afghane ”Afghan Women’s Resource Center” (Awrc), che ha preso parte alla conferenza di presentazione dello stanziamento di 267mila euro da parte della Fondazione della Banca Nazionale della Comunicazione per aiuti umanitari in Afghanistan.

”Cerchiamo sicurezza -ha detto Ashemee- quando avremo sicurezza allora ci toglieremo senza preoccupazione il burqa. Ora abbiamo ancora paura, perché i nostri diritti sono stati violati per troppo tempo”.

”L’organizzazione è stata fondata nell’ottobre del 1989 da donne afghane per aiutare le donne afghane -ha spiegato Ashemee- con base a Peshawar. Vuole essere un punto di riferimento per le donne, un luogo dove vengono fornite risorse.

Finora si è rivolta in particolare alle rifugiate di Peshawar, ma adesso intendiamo aprire uffici anche in altre città”.A partire dal 1989 l’organizzazione si è occupata della formazione e dell’istruzione delle ragazze, circa 7.500, ”perché le donne non siamo più vittime -ha detto Ashemee- ma parte attiva della società afghana”.

L’associazione opera soprattutto in tre settori: l’istruzione, considerando che le scuole femminili sono rimaste chiuse per decine d?anni; l’assistenza sanitaria, con corsi di prevenzione e di gestione d?unità sanitarie di base. E per questo si sta provvedendo alla creazione anche di una biblioteca specialistica per la formazione universitaria delle ragazze.

Terzo settore è proprio la formazione professionale delle donne, che potranno quindi essere in grado di ricoprire posizioni importanti nella sfera sociale del Paese.

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