Famiglia

Donne: anche in Italia è presente la piaga dell’infibulazione

Sarebbero 30mila le ragazze cui è stata inflitta la mutilazione

di Gabriella Meroni

L’Italia registra, purtroppo, una posizione preminente in Europa quanto alla ”presenza di soggetti femminili – circa 30.000 – sottoposti ad infibulazione”. Lo ha sottolineato la senatrice Magistrelli relatrice per il disegno di legge diretto ad introdurre modifiche al codice penale in materia di ”mutilazioni e lesioni agli organi genitali al fine di condizionamento sessuale”. Una pratica ancora presente in alcuni paesi dell’Africa ”dove viene effettuata, in genere senza anestesia, su bambine tra i quattro e i sette anni” e che ”si e’ recentemente diffusa in Italia – ha aggiunto la Magistrelli – in relazione alla presenza di componeti delle popolazioni appartenenti a quelle culture che ancora la praticano”. La proposta di legge prevede la introduzione nel codice Penale di un articolo 583-bis che configura l’infibulazione come autonoma figura delittuosa di violenza sulla persona, con l’aggravante della lesione ai danni di bambini, prevedendo la pena da 6 a 12 anni di reclusione gia’ comminata dal nostro Codice per i reati di lesione personale gravissima. Il dibattito in Commissione ha fatto emergere l’orientamento ad un ulteriore approfondimento del testo il cui esame e’ stato, quindi, rinviato a dopo l’estate.


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