Famiglia

Donna nel volontariato, angelo del focolare

L'8 marzo occasione per parlare del recente studio della Fivol sul ruolo della donna nelle organizzazioni di volontariato

di Redazione

La ricorrenza dell’8 marzo offre l’occasione per sottolineare come la partecipazione femminile nel volontariato sociale italiano sia una estensione del ruolo tipico che la donna ha allinterno della famiglia orientato nei confronti di soggetti terzi svantaggiati Il recente studio Fivol sul Volontariato Sociale Italiano, condotto su 13.089 OdV, ha rivelato un sostanziale equilibrio nella partecipazione volontaria rispetto al genere: le donne costituiscono il 50,8% dei volontari attivi e continuativi, si collocano in una classe anagrafica piuttosto adulta, più matura, e la cui distribuzione sul territorio nazionale le vede maggiormente collocate al Nord (58%). Tuttavia le donne sono all’apice della responsabilità in una proporzione molto più bassa di casi rispetto al loro peso complessivo: rivestono cariche di responsabilità solo in 3 organizzazioni su 10 ma quasi sempre in quelle a prevalente composizione femminile. Dall’analisi ravvicinata delle Organizzazioni di Volontariato governate da donne ne deriva una connotazione caratterizzante la loro specifica vocazione di tipo “confessionale” (40,2%), cioè hanno valori di riferimento ideali e fideistici in un’epoca di tendenza generale alla perdita dei valori. Si tratta di organizzazioni poco sofisticate, ma che possono contare sulla forza di 300mila volontarie attive e continuative, e che si occupano maggiormente del settore socio-assistenziale, come il sostegno morale e psicologico, l’advocacy e la promozione sociale, rispetto alle organizzazioni a prevalenza maschile che invece erogano più servizi socio-sanitari e servizi ausiliari, quali la raccolta sangue o i trasporti. Ottima la loro tendenza a fare rete e a lavorare in partenariato, nonché a rivolgersi ai Centri di Servizio per il Volontariato, il che dimostra la volontà di crescita e sviluppo di questo tipo di OdV. Le utenze principali e tipiche di queste organizzazioni a prevalenza femminile sono le famiglie svantaggiate, i minori e i poveri, e non ultime le altre donne, soprattutto adolescenti, per le quali organizzano sopratutto modelli di auto-aiuto. Ne deriva che la tendenza generale della loro azione rievoca il loro ruolo femminile all’interno dell’ambiente domestico e si realizza attraverso la presa in carico di case-famiglia e consultori, erogando questo tipo di servizio in modo continuativo.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA