Donazioni: sarà vera ripresa solo nel 2018

2018: questo è l'anno da segnare in agenda, secondo i guru del Giving Institute americano, perché soltanto allora le donazioni negli USA torneranno ai livelli pre-crisi, cioè quelli del 2007. E' questa una delle principali conclusioni che si traggono dando una scorsa all'annuale rapporto Giving USA, pubblicato poche ore fa, secondo il quale nel 2012 le donazioni sono aumentate solo dell'1,5% rispetto all'anno precedente, toccando quota 316 miliardi di dollari.

Scorrendo le categorie di donatori, si scopre che le persone fisiche hanno donato l'1,9% in più (il totale fa 229 miliardi), che comunque rappresenta ben l'11% in meno rispetto al 2007; la luce in fondo al tunnel sembra però cominciare a brillare almeno per i ricchissimi, visto che le donazioni superiori ai 100 milioni di dollari sono state 9 nel 2012 contro le 7 del biennio 2009-2010.

Ma ecco qualche consolazione, ovvero i dati più positivi che si possono estrapolare dal rapporto:
– Le fondazioni hanno aumentato le erogazioni del 2,3%
– Le donazioni a università, college e scuole private sono aumentate del 5%
– Le organizzazioni che si occupano di ricerca sanitaria hanno raccolto il 3% in più
– Le donazioni alle associazioni che si occupano di povertà e disagio sociale hanno raccolto l'1,8%

Tra le notizie negative, il calo nei contributi che gli americani hanno destinato ai gruppi religiosi (-2% in media, con punte del 3,6% per le piccole associazioni) e la sostanziale stabilità delle donazioni destinate agli aiuti internazionali e alla cooperazione allo sviluppo: secondo gli esperti che hanno redatto Giving USA, la colpa è da attribuirsi allo scarso "appeal" che l'emergenza in Siria ha avuto tra i donatori americani, nonostante i ripetuti appelli delle ong.