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Donazioni, il governo ci ripensa

Trovata la quadra: cancellati il tetto e le franchigie alle detrazioni, che avrebbero annullato i vantaggi fiscali per i contribuenti che donano al non profit. In compenso niente sconti Irpef e Iva su. Ma l'iter della legge non è ancora finito...

di Gabriella Meroni

Salve le donazioni (per ora). Parlando della legge di stabilità il "per ora" è obbligatorio, visto che il provvedimento è ha superato l'esame della Commissione Bilancio della Camera, poi dovrà affrontare l'Aula e di lì trasferirsi al Senato. Dunque ancora tutto può succedere. Ma per ora un fatto è acclarato: grazie al lavoro dei parlamentari, alla pressione della società civile, e a un compromesso raggiunto in serata è stata ripristinata la convenienza fiscale a donare al non profit, ovvero sono saltate le franchigie sulle detrazioni, è sparito il tetto di 3000 euro annui oltre il quale non si poteva detrarre più nulla, e sono rientrati così tutti gli sconti alle famiglie, dall'asilo nido alla palestra, dal mutuo alle spese scolastiche, con l'eliminazione appunto di tetti e franchigie.

Come si ricorderà, questi elementi avrebbero penalizzato se non addirittura affossato la già scarsa convenienza che il fisco italiano concede ai cittadini che scelgono di essere generosi con le organizzazioni non profit (per approfondire, qui avevamo fatto il punto); ora invece sembra che la voce del terzo settore sia arrivata a Palazzo, e sono stati ripristinati i vantaggi. Per compensare, è saltata per tutti la riduzione di un punto dell'Irpef e sembra verrà confermata l'Iva minima al 10% e l'aumento della massima dal 21 al 22%. Sempre che Aula e Senato non riservino amare sorprese (la vicenda Imu, da questo punto di vista, insegna).
 

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