Non profit

Donazioni D’organi troppo trionfalismo

Ho notato qualche trionfalismo di troppo in merito ai dati relativi alle donazioni di organi effettuate nel nostro paese nel 2005

di Riccardo Bonacina

Ho notato qualche trionfalismo di troppo in merito ai dati relativi alle donazioni di organi effettuate nel nostro paese nel 2005. Dati da cui si evince che per la prima volta il numero dei donatori effettivi per milione di persone (p.m.p.), in continua crescita dal 2000, è lievemente diminuito: dal 21,1 del 2004 al 21 del 2005. In leggero calo anche i donatori utilizzati: da 19,7 a 19,6. Siamo molto lontani dai 35,1 donatori effettivi realizzati dalla Spagna, leader mondiale; restiamo anche dietro non solo a Stati Uniti (24,4), ma anche ad Irlanda (22,9), a Portogallo (22,1) e ai 21,5 donatori p.m.p dell? Austria (dati aggiornati al 2004). Non abbiamo raggiunto, soprattutto, le 30 donazioni p.m.p., obiettivo del Piano sanitario nazionale 2003-2005. Anzi, nel 2005 si è toccato il massimo dello squilibrio tra le regioni del Nord e quelle del Sud Italia: in nessun paese europeo vi è stata una così accentuata differenza tra diverse realtà regionali. Come si giustificano, infatti, i 40,7 donatori effettivi raggiunti dalla Liguria, i 36,4 dell?Emilia Romagna e i 34,1 del Piemonte, a paragone dei soli 6,5 donatori effettivi p.m.p.della Calabria, dei 7,2 della Sicilia e dei 7,5 donatori ottenuti dalla Puglia? Se in certe zone del nostro paese le donazioni sono scarse, ciò significa solo una cosa: gli accertamenti di morte non vengono fatti e non vengono segnalati i potenziali donatori. Non funziona, o funziona male o manca, cioè, la rete di strutture di supporto alle complesse fasi della donazione e prelievo. Dove, viceversa, il sistema sanitario è organizzato, le donazioni crescono. Per quanto riguarda i trapianti effettuati in Italia nel 2005, sono stati 51 in meno rispetto al 2004 (da 3.217 a 3.166), in particolare ben 83 trapianti di rene in meno; mentre in lieve crescita rispetto al 2004 risultano i trapianti di fegato (da 1.016 a 1.049). Le liste di attesa, considerato il continuo incremento della domanda di trapianti, sono sempre più lunghe: dal 2000, le persone che attendono un trapianto sono aumentate, in totale, di 79 unità: erano 8.726 i pazienti in attesa di un organo (rene, cuore, fegato, polmone) nel 2000, sono 8.841 coloro che aspettano nel 2005. Resta altissima la mortalità in lista per il polmone. che arriva al 18,22%, mentre per un rene la media di attesa sfiora i tre anni. Le soluzioni? Soprattutto al Sud, bisognerebbe incrementare i posti di rianimazione. In Calabria, ad esempio, secondo il censimento effettuato nel 2005 dall?Associazione nazionale anestesisti rianimatori italiani, c?è un posto di rianimazione ogni 26.437 abitanti (lo standard ottimale sarebbe uno posto letto ogni 8mila residenti). Le regioni meridionali, poi, hanno un numero di posti letto pari solo al 25% dei posti letto necessari . Pio Bove, Tribunale per i diritti del malato Caro Bove, la ringrazio per la documentatissima lettera che relativizza i comunicati trionfalistici del Centro nazionale trapianti, davvero trionfalistici. Giusto anche lo spirito della lettera. Lei relativizza per spronare ad ulteriori miglioramenti del sistema.


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