Famiglia

Donazione sangue e gay: il Policlinico di Milano ribadisce il suo no

Lo ha fatto la Direzione del Centro Trsfusionale, inviando una relazione al Ministro Storace, nella quale vengono precisate le ragioni che giustificano la decisione

di Benedetta Verrini

Il Ministero della Salute aveva chiesto – in seguito alle polemiche per il rifiuto di ammettere una persona omosessuale tra i donatori – di modificare il protocollo di ammissione alla donazione di sangue. Oggi il Policlinico di Milano, attraverso la Direzione del Centro Trasfusionale, ha ribadito il suo no.
E lo ha fatto inviando una relazione al Ministro Storace, nella quale vengono precisate le ragioni che giustificano la decisione di non ammettere alla donazione i soggetti maschi che hanno avuto rapporti sessuali con uno o piu’ soggetti maschi, ”in conformita’ con le procedure della maggior parte dei sistemi trasfusionali europei e non europei, perche’ e’ noto che tale comportamento e’ ‘ad alto rischio”’.

”Questa scelta, che non ha alcun intendimento discriminatorio – scrivono i sanitari nella relazione al ministro – deriva dal primario dovere del medico di tutelare la salute dei pazienti. In considerazione, quindi, delle gravi conseguenze che potrebbero derivare ai pazienti trasfusi se il protocollo fosse modificato – rappresentate primariamente dall’infezione da HIV e dai virus dell’epatite – nonche’ delle responsabilita’ dei medici che eseguono la selezione dei donatori, la direzione del Centro trasfusionale conferma la validita’ dei protocolli da lungo tempo adottati, augurandosi che questa posizione sia dal Ministro condivisa, nel superiore interesse dei pazienti.
Viceversa, il Centro Trasfusionale si uniformerebbe a diverse indicazioni solo qualora le stesse fossero impartite dal Ministero con atto generale, precettivo e vincolante per i Centri trasfusionali italiani”.

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