Salute

Donazione organi, obiettivo riduzione dei tempi d’attesa

Trapianti: l’Italia in vetta alle classifiche europee, di Daniela Verlicchi

di Redazione

Le consuete classifiche europee si capovolgono, quando si parla di donazioni di organi. Regno Unito, Svezia e Germania agli ultimi posti; Italia e Spagna in cima. Il dato confortante – ci sono 21, 6 donatori di organi ogni milione di abitanti in Italia (sono 33, 8 in Spagna e 23, 2 in Francia) – è stato reso noto dal ministro della Salute, Livia Turco in occasione della presentazione della nuova campagna pubblicitaria sulle donazioni, già in onda sulle reti tv. Un nuovo spot, quindi, perché se è vero che siamo tra i Paesi con più donatori in Europa, «occorre comunque aumentare la consapevolezza di chi si oppone all?espianto di organi», commenta Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale dei trapianti.

Nel 2006 le donazioni sono state 2.098, il 2% in più dell?anno precedente. «È un discreto risultato», chiosa Nanni Costa, «ma possiamo e dobbiamo fare di più. Il sistema è in equilibrio, cioè il numero di pazienti in attesa è costante, così come quello dei trapianti. Ma occorre trovare il modo di ridurre i tempi d?attesa». Qualcosa è stato fatto visto che ad oggi sono 71.285 le persone che hanno acconsentito ufficialmente alla donazione dei propri organi registrandosi presso le Asl. Ma sono comunque oltre 10mila i pazienti tuttora in attesa di un trapianto. Quello più diffuso è l?impianto del rene: sono stati 1.665 l?anno scorso. Mentre l?attesa per chi necessita di un cuore nuovo può durare anni: le donazioni sono diminuite del 12% dal 1996 ad oggi. Il problema, spiega Nanni Costa, sta nella funzionalità dell?organo che va deteriorandosi con gli anni. «Il calo di organi cardiaci trapiantabili è dovuto al fatto che abbiamo donatori sempre più anziani e non sempre il loro cuore è utilizzabile».

Da qui la necessità di sensibilizzare alla donazione un po? tutte le fasce d?età. E la tv è appunto il media più generalista di tutti, perciò il più adatto allo scopo. La pubblicità però non è l?unica via da seguire, sottolinea il direttore del Centro trapianti: «Il numero di donatori dipende da tanti fattori all?interno dei quali le istituzioni svolgono un ruolo importante». Difficile, ad esempio, fare una classifica»delle regioni più generose perché se da un punto di vista prettamente numerico la Toscana svetta, con i suoi 42 donatori per milione di abitanti, d?altra parte, spiega Nanni Costa, occorre tener presente anche l?efficienza delle sale rianimazione che spesso non riescono a segnalare in tempo gli organi trapiantabili.

Le condizioni di lavoro, le emergenze in atto e la mancanza di tempo spesso impediscono di portare a termine tutte le operazioni per rendere un organo trapiantabile e «nonostante l?impegno di molti professionisti», spiega, «si perde quasi il 30% degli organi disponibili».

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