Non profit

Donare il cordone ombelicale? Ecco come fare

Stanno aumentando le donne che al momento del parto decidono di donare il sangue del cordone ombelicale. Un’associazione aiuta a scoprire dove si può fare.

di Antonietta Nembri

Sto cercando delle informazioni per una mia amica che vuole donare il cordone ombelicale. Chi devo contattare per avere maggiori informazioni? La mia amica partorirà a Roma entro un mese e mezzo. Barbara T (email) Sono sempre di più le donne che al momento della nascita del proprio figlio pensano a un gesto che possa salvare la vita di un altro bambino. Il sangue prelevato dal cordone ombelicale, detto sangue placentare, è ricco di cellule staminali, le stesse del midollo osseo. E può essere utilizzato per trapiantare bambini affetti da leucemia che non abbiano trovato un donatore di midollo osseo compatibile. Per favorire questo gesto è nata un?associazione: l?Adisco -Associazione donatrici sangue cordone ombelicale. Si può donare il sangue da cordone ombelicale solo negli ospedali che sono collegati a una Banca del sangue placentare, strutture (di cui si occupa anche la nuova legge sul sangue, la n. 219/2005) che raccolgono, analizzano e conservano le unità di sangue placentare. Queste banche di sangue cordonale sono indispensabili per agire con velocità: conservare e schedare tutte le unità disponibili rende meno faticosa la ricerca di chi sta cercando di salvare una vita. Fra queste alcune fanno parte del circuito Italgrace, un network che ha ottenuto la certificazione di qualità Iso 9002. Per avere informazioni sugli ospedali dove fare la donazione, vedere il sito di Adisco (www.adisco.it) e cliccare su ?Dove siamo? per trovare le strutture ad hoc. Il prelievo del sangue placentare è semplice e del tutto indolore sia per la madre sia per il neonato. Il percorso inizia con un colloquio informativo durante la gravidanza. Chi volesse donare il sangue del cordone ombelicale deve comunicarlo al proprio ginecologo. A questo colloquio segue un normale prelievo di sangue per l?analisi Hiv ed Epatite B, esami che la gestante farebbe comunque. La donna che vuole donare, deve dare il suo consenso alla donazione e la sua disponibilità a sottoporsi alle analisi di controllo. La donazione avviene al momento del parto, quando il cordone è stato già reciso. L?unità raccolta viene inviata alla Banca del sangue del cordone dove, nelle 24 ore successive, si procederà alle analisi cliniche. In attesa del trapianto, il sangue viene crioconservato e i dati relativi registrati in una banca dati. Dopo sei mesi la neo mamma viene sottoposta a un esame di controllo che non è altro che un prelievo di sangue per garantire la sicurezza della donazione. Va inoltre fornito un certificato del pediatra che attesti lo stato di salute del bambino. Dopo questo arco di tempo che serve per escludere la presenza di patologie nella mamma e nel bambino, il sangue è pronto per essere utilizzato e resta a disposizione della Banca per una decina di anni.


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