Non profit

Donare 3.0: italiani sempre più digitali

8 su 10 si confermano donatori utilizzando il mobile. I risultati di una nuova ricerca realizzata da Doxa in collaborazione con PayPal Italia e Rete del Dono confermano che donare online è la modalità più comoda e facile perché il donatore è sempre connesso anche quando è in movimento. Salute e ricerca si confermano gli ambiti più interessati, mentre educazione e formazione catturano maggiormente l’attenzione dei Millenials

di Redazione

Meno sms solidali, più donazioni via mobile. Sembra questa la novità della nuova edizione dello studio “Donare 3.0 commissionato a Doxa da PayPal e Rete del Dono per osservare quanto le donazioni siano diffuse nella popolazione italiana connessa a Internet e identificare eventuali barriere, abitudini o atteggiamenti che caratterizzano il comportamento degli utenti del Belpaese. A complemento della ricerca, è stata inoltre condotta un’analisi sulle 30 associazioni più note in Italia, per verificare la loro presenza online, sui dispositivi mobili e sui social network.

Secondo Antonio Filoni di Doxa: «I dati dimostrano che web e mobile stanno diventando canali sempre più rilevanti per gli italiani. La nostra ricerca evidenzia che l’unica modalità di pagamento a crescere è l’online. Il donare online cresce perché percepito come semplice, chi non dona online non lo fa anche perché spesso non sa se la propria associazione di riferimento lo consente oppure non si fida di come verranno utilizzati i soldi donati».

Per il secondo anno consecutivo più di 8 intervistati su 10 (83%) hanno confermato di aver effettuato donazioni nel 2017, permettendo in questo modo all’Italia di proseguire la sua striscia positiva nel campo della solidarietà. Si riducono invece i donatori “regolari” (15%), con molti più italiani che scelgono di effettuare una donazione a un’associazione (64%) o di acquistare un regalo solidale in occasione di ricorrenze particolari (74%). Importante la crescita del Crowdfunding, con un aumento del 3% su base annua di interpellati (18% vs. 15%) che dichiarano di aver donato online per un progetto di solidarietà, riportando in questo modo i valori a quelli che si erano riscontrati nel 2016.

Dallo studio “Donare 3.0” risulta che gli italiani donano a più associazioni differenti, in media 3 (66%), principalmente in contanti (44%, a fronte del 49% del 2016): questo calo nel numero di italiani che scelgono il contante, gli sms (dal 24% nel 2016 al 16% nel 2017) o i bollettini (da 16% nel 2016 a 14% nel 2017), si somma a una stabilità sostanziale nelle donazioni via bonifici (13% nel 2016 vs 15% nel 2017), anche grazie all’aumento di utilizzo dell’home banking (oltre l’80% degli utenti usa solo questa modalità per effettuare queste operazioni), e alla crescita importante delle donazioni online che da un 15% nel 2016 sono passate a un 18% nel 2017, rendendo così la modalità telematica, il secondo metodo di donazione preferito dagli Italiani. A testimonianza del fatto che sempre di più oggi si possa riscontrare un interesse crescente nei confronti delle piattaforme connesse a Internet, che possono rappresentare lo strumento più comodo e facile da utilizzare per le proprie donazioni. Più di un italiano su tre (40%) indica i dispositivi mobili come piattaforma preferita per le donazioni, il 78% sceglie ancora il PC. Questi dati, però, se rapportati con l’anno precedente, rivelano una storia molto differente. Infatti, si può notare come per i donatori da desktop, il valore sia sceso di quasi il 10% tra il 2016 e il 2017, mentre per gli utenti mobile, notiamo come si sia passati da un 31% nel 2016 a un 40% nel 2017, evidenziando un aumento pari al 69% di persone che hanno donato solo da smartphone.

Importante appare anche l’aspetto generazionale. I baby boomer sono stati i più attenti alla salute e alla ricerca, ma i meno pronti nei confronti di emergenze e protezione civile in totale opposizione ai colleghi della generazione X, mentre i millennial si siano concentrati principalmente su istruzione e formazione (16% versus 8% di generazione x e baby boomer), che inizia a essere un tema sempre più importante, diventando quasi una vera e propria emergenza anche nel nostro Paese.

«I dati raccolti e analizzati da Doxa dimostrano bene come l’attenzione degli italiani alla solidarietà sia forte», ha commentato Maria Teresa Minotti, Head of Merchant Services PayPal ItaliaSotto questo profilo, siamo convinti che il mobile sia un medium perfetto per catalizzare questa sensibilità, aggiungendosi al contatto diretto con le associazioni come principale modalità di interazione e offrendo offrendo quella possibilità di semplificare e velocizzare le donazioni».

Le associazioni alle quali sono state fatte donazioni negli ultimi dodici mesi sono state principalmente quelle legate alla categoria “Salute e Ricerca” (57%), seguite da “Emergenza e protezione civile” (27%), “Sostegno e servizi per disabili” (25%), “Assistenza sociale” (24%), e “Tutela dell’ambiete e degli animali” (22%). Interessante sotto questo profilo, poi, notare come i baby boomer siano stati i più attenti alla salute e alla ricerca, ma i meno pronti nei confronti di emergenze e protezione civile in totale opposizione ai colleghi della generazione X, mentre i millennial si siano concentrati principalmente su istruzione e formazione (16% versus 8% di generazione x e baby boomer), che inizia a essere un tema sempre più importante, diventando quasi una vera e propria emergenza anche nel nostro Paese.

Rimane alta l’attenzione sull’utilizzo dei fondi raccolti. Il 69% degli italiani, infatti, afferma di non donare a enti che non gli permettono di verificare come vengano utilizzate le donazioni e i risultati raggiunti grazie a queste ultime. «L’esito della ricerca offre spunti di discussione decisamente importanti», ha spiegato Valeria Vitali, fondatrice di Rete del Dono. «Gli onliner si confermano ottimi donatori, con un 83% che ha fatto almeno una donazione online nel 2017. Non solo, la donazione online è l’unica a crescere, guidata dal crowdfunding che passa dal 15% al 18%. Questi sono segnali positivi che dimostrano quanto sia strategico presidiare il web per coinvolgere nuovi sostenitori e consolidare la relazione con i propri donatori».

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