Sostenibilità

Don Patriciello: «Renzi, sciogliere la Forestale nella Terra dei Fuochi sarebbe una tragedia»

Il prete impegnato nella battaglia contro i rifiuti in Campania annuncia una lettera aperta per chiedere al Premier di non essere lasciati soli in un territorio martoriato. «In questi anni tutto quello che è stato possibile fare sul territorio lo abbiamo fatto grazie alla Forestale»

di Redazione

Un appello al premier Matteo Renzi a non sciogliere il Corpo Forestale dello Stato perché «togliercelo adesso significherebbe tagliarci le gambe». Così Don Maurizio Patriciello, il prete impegnato nella battaglia della Terra dei Fuochi, annuncia una lettera aperta per chiedere di non essere lasciati soli in un territorio martoriato.

La reazione del prete campano arriva dopo l'annuncio del Governo di voler, secondo quanto indicato nel ddl sulla riforma della Pubblica amministrazione all'esame del Senato, sopprimere il Corpo Forestale dello Stato, nel quadro della riduzione delle cinque forze di polizia.

Sciogliere i forestali «sarebbe una tragedia – spiega Don Patriciello – in questi anni, nella Terra dei Fuochi, tutto quello che è stato possibile fare lo abbiamo fatto grazie alla Forestale. Per questo, sto scrivendo proprio adesso una lettera a Renzi per capire i motivi di questa scelta, un appello perché il Cfs non venga sciolto perché per noi sarebbe un'assurdità».

«I militari – aggiunge – con tutto il rispetto per il loro lavoro, chi li ha visti mai? E poi cosa possono fare? Utilizzare i militari non è una soluzione, è gettare polvere negli occhi».

Di Terra dei Fuochi, Don Patriciello ha avuto modo di parlare anche con il Santo Padre, lo scorso 21 marzo nel Duomo di Napoli. «Il Cardinale Sepe mi ha presentato al Pontefice come il prete della Terra dei Fuochi e il Santo Padre mi ha guardato con volto tristissimo dicendomi: “conosco lo scempio che siete costretti a subire” e invitando me e i volontari a continuare il nostro lavoro», continua Don Patriciello, ricordando che «la prossima Enciclica di Papa Francesco sarà dedicata all'ambiente».

E per sottolineare quanto l'emergenza nella Terra dei Fuochi sia ancora alta, aggiunge: «eravamo ancora in cattedrale quando i nostri volontari ci hanno avvertito che c'era un rogo immenso a Caivano».

Emergenza continua, dunque, anche se «c'è un tentativo in atto se non di negare, almeno di ridimensionare il problema che invece è più grave di quello che sembra».

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