Non si intende entrare in una polemica che rischia di attanagliarsi su ideologie politiche quando il problema riguarda il mondo dei nostri giovani, nei confronti dei quali dobbiamo sentirci responsabili in ogni momento ed ogni volta che parliamo a loro e di loro.
È doveroso prendere le distanze da slogan, da falsi miti che rischiano di far trapelare un messaggio distorto sul disagio giovanile che caratterizza il consumo di sostanze legali ed illegali. La nostra responsabilità è quella di evidenziare fragilità sottesa al disagio, e quindi al consumo, che non deve intendersi solo come un problema legato al difficile processo di crescita, ma anche come arroganza, assenza di limite e di senso critico. La risposta è solo quella di dare una corretta informazione sulle sostanze e sui loro effetti attraverso un percorso di prevenzione che accompagni i giovani ad appropriarsi di competenze tali da consentirgli di acquisire il senso critico delle cose. I nostri mezzi di informazione, e mi riferisco in particolare alla televisione, hanno questa responsabilità e devono dare questo tipo di risposta senza strumentalizzare la “fragilità” di falsi miti dell’immaginario giovanile a cui si rischia di attribuire una implicita e catartica valorizzazione.
Su quanto emerso nella trasmissione di Rai due, posso solo affermare che affrontare un argomento così delicato con testimonial così noti e per vicende così fragili richiede responsabilità ma soprattutto la presenza di esperti che affianchino un processo di informazione di così ampio respiro.
Alla fragilità bisogna dare un’attenzione molto particolare mettendo in gioco una serie di risorse che il territorio è in grado di fornire e di cui, troppo spesso, ci si dimentica. Quelle risorse che quotidianamente sono impegnate a fornire risposte alla sofferenza di giovani e famiglie.
Quelle risorse che sono impegnate a non a reprimere ma ad accompagnare i giovani ed educarli alla salute. Credo si tratti di un compito che spetta anche ai mezzi di informazione.
Don Mimmo Battaglia, Presidente FICT
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