Non profit

Don Mazzi spiega i videogiochi ai “colleghi” preti

Il sacerdote pare un corso sui videogames diretto agli educatori, perché imparino a capire di più i giovani

di Gabriella Meroni

Anche le parrocchie si adeguano ai tempi tanto che don Antonio Mazzi, l’intraprendete sacerdote fondatore della comunità Exodus, in un decalogo spiega ai colleghi con la toga l’importanza dei videogiochi. Il prete ha ritenuto opportuno ideare un corso di videogiochi, aperto a tutti i preti, per imparare a ?comprendere il fenomeno, perché condannare i videogiochi a priori vuol dire non capire i giovani. Bisogna vigilare perché i giovani non siano attratti da giochi violenti, ma d’altra parte i videogiochi permettono di fare amicizia e, se didattici, di imparare la storia”. “Certamente, i nuovi giochi non devono distogliere da altre modalità di svago” che per don Mazzi restano sempre le “attività all’aria aperta”, come la cara e vecchia partita al pallone. Ma per venire incontro ai giovani, don Mazzi propone qualcosa di più ai preti che come lui sono impegnati quotidianamente con i ragazzi. L’iniziativa partirà a settembre nelle venticinque comunità di don Mazzi sparse in tutta Italia, ma vi potranno partecipare tutte le parrocchie che ne faranno richiesta. Inoltre don Antonio ha preparato un decalogo sul corretto uso dei videogiochi, realizzato in collaborazione con Game Network, la tv digitale del gruppo Digital Bros specializzata in videogiochi, sulla quale don Mazzi avrà a disposizione una striscia periodica. “Mi piacerebbe che i giovani fossero tutti scout – ha detto il fondatore di Exodus – ma i videogames stanno entrando nelle parrocchie e se li proibisci i giovani vanno da un’altra parte”.


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