Non profit

Don Mazzi: «L’esilio piuttosto che quei due»

«Berlusconi rappresenta solo se stesso e Rutelli è una cartolina illustrata messa lì chissà da chi»

di Giampaolo Cerri

Don Mazzi è arrabbiato, arrabbiato nero: «Piuttosto che scegliere fra questa destra e questa sinistra mi faccio mandare in esilio», dice al telefono mentre in autostrada sta andando a visitare una sua comunità del Lazio. Vita: Don Mazzi lei l’ha detto chiaro: non si schiera fra questi due poli… Don Mazzi: Ci stanno usando e banalizzando. Anziché affrontare i problemi veri: come i giovani, la famiglia, il fatto che dobbiamo stare in mano alla finanza – perché l’econonomia è diventata finanza . Non voglio servire nessuno: preferisco perdere, l’ esilio… Vita: Cosa non la convince dei due schieramenti? Don Mazzi: Che non rappresentano veramente nessuno. Uno, Berlusconi, rappresenta solo se stesso, e Rutelli è una cartolina illustrata messa lì non si sa bene da chi. Cosa c’è dietro a entrambi? E poi sulle grandi domande nessuno dei due vuol rispondere. Vita: Quali? Don Mazzi: Ho chiesto a Rutelli di spiegarmi come vuol affrontare il problema della droga, lui che viene dal mondo della liberalizzazione. Non ha risposto. E come affronteranno il problema del carcere, del disagio giovanile, degli aiuti alle famiglie? E la scuola? Basta innalzare l’obbligo o piuttosto occorre riempirla di contenuti? E le nostre città, chi ne parla più? Vita: Beh, insomma i politici sembrano girarle in lungo e in largo… Don Mazzi: Sì ma non le nostre periferie, impossibili da vivere. Come risolveremo il problema della criminalità e del disagio fin quando continueremo ad avere quartieri così? Non ne parlano, perché dietro ci sono gli enormi interessi dei palazzinari. Vita: E il non profit? Don Mazzi: Siamo stufi, vogliamo pari dignità fra pubblico e privato. Perché il pubblico è solo statale, quando noi diamo servizi pubblici e in certi campi siamo spesso i soli? E anche qui, destra e sinistra sono uguali. Vita: Del teatrino elettorale cosa la fa arrabbiare? Don Mazzi: Ogni giorno se ne inventano una: complotti, offese. Invece di fronte al dramma di Sara Jay a Bologna, non hanno tempo per fermarsi e per riflettere, e chiedersi cosa stia succedendo. Non possiamo domandarcelo solo e sempre noi. Vita: Qualcuno, nel sociale, teme che vincendo il centrodestra si riducano gli spazi. Don Mazzi: Più ridotti di così: siamo alle briciole, se ci tolgono anche quelli andremo in Palestina con il cardinal Martini a supplicare. Peggio di così. Questo governo cosa ha fatto? La legge sulla violenza ai minori, per esempio, è ferma. E ci sono difficoltà enormi sui fondi per la tossicodipendenza… Noi del sociale dobbiamo trovare nuove alleanze. Vita: Come D’Antoni. Cosa farà? Don Mazzi: Né vergine, né santo, ma viene dal sindacato e c’è una lunga amicizia. Chi è nel sociale deve cercare nuove alleanze con chi non è schiavo dello Stato come la sinistra o della finanza come la destra.


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