Formazione

Don Giussani: Carron, sereno fino alla fine

Gli ultimi momenti di vita del fondatore di Cl raccontati dal suo successore

di Gabriella Meroni

«L’ultima volta che l’abbiamo visto cosciente ha fissato, con il suo sguardo di una profondità senza pari, tutti noi, preti e infermieri, che eravamo al suo capezzale. Aveva il volto sereno, quasi radioso. Quell’attimo e quello sguardo non li dimenticherò mai, me li porterò dietro tutta la vita». A queste parole, in un’intervista a La Stampa, don Julian Carron affida il suo ultimo ricordo di Don Luigi Giussani, morto ieri a Milano. «Don Giussani – prosegue il sacerdote spagnolo, destinato alla successione nella guida di Comunione e Liberazione – ci consegna un popolo che vibra dell’esperienza della fede. La sua opera è la conferma che il cristianesimo quando è esperienza viva, affascinante, puo’ colpire la vita dell’uomo». Nel messaggio con cui ha annunciato la scomparsa del fondatore del movimento, don Carron ha affidato il futuro di Cl alla Madonna, citando Dante, l’Inno alla Vergine del Paradiso, perché, spiega «erano i versi preferiti da don Giussani. Li amava tantissimo e negli ultimi tempi li ripeteva spesso». E sulle ragioni della sua scelta alla successione, aggiunge: «Una volta mi disse che mi aveva scelto per la mia personalità, il mio modo di vedere le cose, la mia fede. Come lui sono stato professore di religione, ho insegnato 10 anni in un liceo di Madrid». Forse anche, la scelta di uno sacerdote non italiano, un’indicazione al movimento di guardare fuori dall’Italia. «Da anni – conclude don Julian Carron – lui parlava sempre di un asse Italia-Spagna e insisteva molto sull’internazionalizzazione del movimento».


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