Cultura

Don Benzi in visita al Colonnello. Gheddafi anti tratta

Un patto per frenare l’emigrazione delle nigeriane che finiscono nella prostituzione. E in cambio...

di Stefano Arduini

Chi lo avrebbe mai detto: Muhammar Gheddafi ponte fra Africa e Europa per difendere i diritti degli immigrati e barriera contro la tratta delle oltre 100mila nigeriane che ogni anno attraversano il Mediterraneo per vendersi nelle strade del vecchio Continente o degli Stati Uniti. La Libia, come noto, non gode di ottima stampa, almeno in Occidente: a gennaio la nomina di Tripoli al vertice della Commissione dei diritti umani dell?Onu scatenò un indignato polverone. Ma certi giudizi evidentemente non sono più così univoci. Tanto che don Oreste Benzi, fondatore dell?associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, da anni in trincea nella salvaguardia dei diritti e della salute di migranti e prostitute (frequenta l?Africa da almeno 20 anni) è stato ben felice di andarlo a incontrare a casa sua. Il tête à tête, strettamente privato con la sola presenza di un interprete, ha avuto come palcoscenico il quartier militare itinerante di Gheddafi, a Bengasi. Vita: Com?è andata? Oreste Benzi: Il colonnello ci ha messo a disposizione un aereo per riportare in Zambia e Zimbabwe sei ragazzi, appena operati nel reparto di cardiochirur-gia dell?ospedale Sant?Orsola di Bologna nell?ambito del Progetto Cuore. Lì abbiamo caricato altri 3 malati con disfunzioni cardiache. Anche loro saranno curati in Italia. Vita: Di cosa avete parlato? Benzi: Mezz?ora per affrontare tre questioni: la gestione dei flussi migratori, la tratta delle schiave del sesso e il dialogo interreligioso. Vita: In che modo Gheddafi costituisce un interlocutore affidabile su questi terreni? Benzi: Sul versante prostituzione sarà il nostro ambasciatore con il presidente nigeriano Olusegun Obasanjo in modo che controlli l?emorragia di ragazze che ogni anno lascia casa e famiglia per vendersi sui marciapiedi dei Paesi ricchi. In cambio potrebbe veder aumentati gli investimenti stranieri in Nigeria. Vita: E sull?immigrazione? Benzi: L?Italia ha recentemente stipulato un accordo con la Libia per bloccare l?immigrazione dei clandestini prima che lascino le coste africane. Noi ci proponiamo per la gestione dei centri di accoglienza con il proposito di conoscere gli immigrati e trovare loro un lavoro, in modo che arrivino in Italia con tutti i diritti, in piena legalità. Vita: Prima la Comunità di Sant?Egidio, adesso voi. Le associazioni italiane si stanno ritagliando un ruolo sempre più rilevante anche nei rapporti con i capi di Stato africani… Benzi: Rispetto alle politiche governative possiamo giocare la partita dei diritti su due campi: a livello istituzionale e a livello di popolazione. In questo modo facilitiamo lo sviluppo dell?autocoscienza e dell?autostima della gente. Il primo gradino verso la libertà.


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