Sostenibilità

Domenica scende in piazza il biologico italiano

Il 5 ottobre Coldiretti, Aiab e Legambiente promuovono la Biodomenica

di Redazione

Il bio aiuta il consumatore, il produttore e il clima. Per questo Coldiretti, l’Associazione Italiana Agricoltura Biologica, e Legambiente promuovono insieme Biodomenica 2008, la campagna nazionale che domenica 5 ottobre porterà nelle piazze di tutta Italia la bontà e il gusto dei prodotti biologici. Oltre ad acquistare e degustare, i visitatori potranno ricevere informazioni sull’apporto benefico dell’agricoltura bio nei confronti del cambiamento climatico.
Una ricerca fatta negli Usa da ricercatori dell’Usda (Dipartimento d’agricoltura degli Stati Uniti), del Rodale Institute e della Cornell University conclude che un campo coltivato ad agricoltura biologica trattiene fino a sei volte la quantità di carbonio per ettaro all’anno in più rispetto al campo convenzionale. Dal punto di vista del bilancio energetico un campo lavorato a bio fa risparmiare il 48,7 % del consumo. Discorso simile per le emissioni di Co2 equivalente: mangiare bio riduce del 30% l’inquinamento (studio realizzato in Austria da Freyer e Weik, dell’Università di Vienna – Boku).

«Con la leadership conquistata in Europa la produzione biologica Made in Italy è una opportunità in più offerta dall’agricoltura italiana ai cittadini che dimostrano una sensibilità crescente verso acquisti sostenibili dal punto di vista ambientale – ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini  – nel sottolineare che in attuazione del nuovo regolamento comunitario “occorre introdurre al più presto il marchio del biologico italiano per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli».

Col bio, dunque, si può contrastare il cambiamento climatico, ma anche l’erosione del potere d’acquisto, come spiega Andrea Ferrante, presidente Aiab: «Ormai la forbice di prezzo tra i prodotti convenzionali e quelli biologici si è notevolmente ridotta, tanto più se si acquista attraverso i canali alternativi alla distribuzione convenzionale. Oltretutto, essendo meno dipendente la petrolio, la produzione biologica è meno condizionata dalla dinamica dei prezzi di quest’ultimo. In prospettiva, dunque, i costi del bio manterranno una stabilità che permetterà un prezzo equo e giusto sia per il consumatore che per il produttore».

«Un contributo significativo ai mutamenti climatici – ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente – può infatti venire dall’agricoltura sostenibile, rispettosa della biodiversità e legata ai territori di produzione, capace di contribuire alla riduzione delle emissioni derivanti da carburanti fossili e dai gas serra e di incrementare l’assorbimento di carbonio da parte delle piante e del suolo. L’agricoltura biologica, oltre a non contaminare i suoli per l’assenza di pesticidi chimici,  grazie alla varietà colturale contribuisce al mantenimento dello stato di salute del territorio e richiede minori consumi d’acqua».

Per maggiori informazioni sul programma della Biodomenica, consultare il sito www.biodomenica.it

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