Welfare
Domani la medicina penitenziaria passa al SSN
"Dobbiamo essere protagonisti della riforma!", dice Andrea Franceschini, direttore sanitario del Regina Coeli e presidente della S.I.M.S.PE
di Redazione
Entra in vigore domani il DPCM che trasferisce al Servizio Sanitario Nazionale la Sanità penitenziaria.
Pubblicato in G.U. il 30 maggio, il DPCM segna per l’aspetto legislativo la conclusione, e per l’aspetto operativo l’inizio, del lungo cammino di riforma iniziato nel 1999 con il D.L. 230.
“Una riforma di cui dobbiamo essere parte attiva!” ha detto Andrea Franceschini, direttore sanitario dell’Istituto Penitenziario Regina Coeli e presidente della S.I.M.S.PE. – Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria Onlus. Da domani vengono trasferite al Servizio Sanitario Nazionale tutte le competenze sanitarie della medicina generale e specialistica, i rapporti di lavoro e le risorse economiche e strumentali sinora in capo al Ministero della Giustizia.
“La medicina penitenziaria è materia delicatissima – afferma Franceschini – basti pensare che sono circa 2.000 in Italia gli operatori dedicati, tra Medici ed Infermieri, rispetto ad una popolazione detenuta che ha superato abbondantemente le 50.000 presenze. Lavorare in carcere richiede un impegno straordinario, maggiori conoscenze e competenze. Fornire un farmaco, effettuare una diagnosi, disporre un ricovero, esprimere una valutazione clinica possono influire in maniera significativa non solo sulla salute ma sull’intera storia processuale di una persona detenuta. Occorrono fortissimo senso di responsabilità e passione. S.I.M.S.Pe fu fondata proprio per lo studio scientifico dei problemi del penitenziario e per la promozione di attività nel settore della formazione ed assistenza sanitaria e socio-sanitaria nei confronti delle persone detenute ed internate”.
“Ora è per noi giunto il momento di essere protagonisti della riforma!” prosegue Franceschini che evidenzia ancora “Affinché la riforma diventi effettiva e non rimanga incompleta, noi che da anni operiamo in carcere crediamo essenziale un processo di osmosi, di reciproca conoscenza e integrazione, di formulazione di adeguati modelli operativi che ci consentano di esprimere la professionalità con un? assistenza di qualità. Non si può infatti ritenere che sia sufficiente trasferire l? assistenza sanitaria penitenziaria alle Asl per renderla automaticamente in grado di rispondere alle necessità”.
In particolare il DPCM prevede la realizzazione di un Tavolo dedicato presso la Conferenza Stato-Regioni per il coordinamento e l’armonizzazione delle linee guida generali con i servizi sanitari realizzati da ciadreascuna Regione. “Il nostro invito ai Ministri Sacconi ed Alfano, ai Sottosegretari Martini e Fazio, al Presidente della Conferenza Stato-Regioni – conclude Andrea Franceschini – è: non disperdete il patrimonio prezioso che S.I.M.S.Pe. rappresenta. Lavoriamo insieme!”.
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