Formazione

Domande d’asilo: crollo nel 2003

Alle statistiche del rapporto presentato oggi dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) mancano i dati italiani

di Redazione

In base al rapporto presentato oggi dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), nel 2003 nei 36 paesi industrializzati presi in esame sono state inoltrate complessivamente 463mila domande d’asilo, per una diminuzione del 20% rispetto all’anno precedente. Si tratta della cifra più bassa registrata dal 1997 e della terza più bassa dal 1988. Le domande d’asilo presentate nel 2003 nei paesi dell’Unione Europea sono state 288mila, il 22% in meno rispetto all’anno precedente. Anche in questo caso, si tratta della cifra più bassa dal 1997, ben al di sotto del record del 1992 – durante la guerra nei Balcani – quando furono inoltrate 669mila richieste. Non sono disponibili le cifre relative alle domande presentate nel 2003 in Italia, che quindi non è compresa nelle statistiche. “Accolgo con favore queste notizie” ha dichiarato l’Alto Commissario per i Rifugiati Ruud Lubbers. “Il numero di domande presentate dai gruppi nazionali di richiedenti asilo tradizionalmente più numerosi – come gli afghani, gli iracheni e i serbo-montenegrini – ha registrato una diminuzione, a testimonianza degli importanti positivi sviluppi nei paesi e regioni d’origine. Tuttavia non possiamo fermarci qui. Il miglioramento in alcuni paesi è ancora fragile ed è necessario continuare ad investire in assistenza e risorse nelle regioni di origine di richiedenti asilo e rifugiati per fare in modo che non si verifichi un’inversione di tendenza”. Il paese che nel 2003 ha ricevuto più domande d’asilo è stato il Regno Unito con 61.500, seguito dagli Stati Uniti con 60.700. In Francia sono state inoltrate circa 51.400 domande e in Germania 50.450. Nella maggior parte dei principali paesi d’asilo si è registrata una notevole diminuzione del numero di richieste presentate: -41% nel Regno Unito (quasi il doppio della media UE); -29% in Germania, che nel 2003 ha ricevuto il numero di domande più basso degli ultimi 19 anni; -28% nei Paesi Bassi; -26% negli Stati Uniti e -18% in Austria. Si tratta della prima volta in vent’anni che la Germania non è il paese in cui è stato presentato il più alto numero di domande d’asilo (come è accaduto per 15 volte) o il secondo (4 volte). “In particolare in Europa, l’acceso dibattito sull’asilo e gli atteggiamenti sempre più restrittivi erano in larga misura alimentati dall’alto numero di domande d’asilo pervenute negli anni ’90” ha aggiunto Lubbers. “Ora che le cifre sono scese ai livelli della fine degli anni ’80, mi auguro che il dibattito si concentri di nuovo sulla vitale necessità di fornire protezione ai rifugiati, di trovare soluzioni permanenti per la loro condizione e di mettere in atto migliori sistemi di condivisione degli oneri tra gli stati”. Gli aumenti nel numero di domande d’asilo presentate nel 2003 riguardano principalmente stati che ricevono un numero relativamente limitato di domande, tra cui diversi paesi che nel prossimo mese di maggio entreranno a far parte dell’Unione Europea. A Cipro sono state presentate 4.410 domande, per un aumento del 364% rispetto alle 950 del 2002; a Malta 570 (+63%); in Slovenia 1.100 (+57%); nella Repubblica Ceca 11.390 (+34%) e in Polonia 6.920 (+34%). Complessivamente, nei 10 paesi di prossimo ingresso nell’UE sono state inoltrate 37.300 domande d’asilo, per un incremento del 16% rispetto alle 32.100 dell’anno precedente. “Questa tendenza mostra l’importanza di continuare ad assistere i nuovi paesi UE nel miglioramento dei loro sistemi d’asilo ed evidenzia la necessità di trovare soluzioni comuni per una condivisione degli oneri a livello europeo” ha affermato Lubbers. Tra gli attuali stati membri dell’Unione Europea, solo il Lussemburgo (1.550 domande nel 2003, +49%) e la Grecia (8.180, +45%) hanno registrato un aumento del numero di domande d’asilo pervenute. In Francia la cifra è stata quasi identica a quella del 2002, mentre in tutti gli altri membri UE hanno registrato una diminuzione, così come è avvenuto anche in Canada, Australia e Nuova Zelanda. Il maggior numero di domande d’asilo è pervenuto da parte di cittadini della Federazione Russa – 33.400 domande (con dati provenienti da 29 dei 36 paesi considerati) – soprattutto ceceni. Complessivamente il numero di domande d’asilo presentate da russi è aumentato del 68%. Considerando i soli paesi europei è aumentato del 73%, ma solo del 34% nei paesi dell’UE. I paesi che hanno ricevuto più domande d’asilo da parte di cittadini russi sono stati l’Austria (6.700), la Repubblica Ceca (4.900), la Germania (3.400) e la Slovacchia (2.700). Tra i primi otto gruppi nazionali di richiedenti asilo nel 2003, i russi sono stati l’unico gruppo a presentare un numero di domande maggiore rispetto all’anno precedente. Tra i primi 39 gruppi nazionali, solo 4 hanno inoltrato un numero di domande maggiore rispetto al 2002. Le domande provenienti da iracheni – il gruppo di richiedenti più numeroso nel 2002 con 49.400 domande – sono scese nel 2003 a 24.700 (-50%). Nonostante 4.200 iracheni abbiano richiesto asilo nel solo mese di gennaio 2003, a fine anno la media mensile è diminuita a meno di 900 domande. Anche il numero di domande presentate da afghani nel 2003 è diminuito (13.800 domande, -46% rispetto alle 25.500 del 2002). Nel 2001, le richieste d’asilo provenienti da cittadini afghani – quell’anno il gruppo più numeroso – raggiunsero il picco di 52.300. Dal 2001 l’UNHCR ha assistito oltre 2,5 milioni di afghani a tornare alle proprie abitazioni. Anche il numero di richieste presentato dai serbo-montenegrini (compresi i kosovari) – il gruppo nazionale più numeroso tra il 1998 e il 2000 – è diminuito nel 2003 fino a 24.800 domande (-23%). Diversi paesi africani in cui negli ultimi anni si sono verificati significativi miglioramenti della situazione, hanno fatto registrare sensibili decrementi nel numero di richiedenti asilo rispetto al 2002: il numero di domande provenienti da cittadini angolani è diminuito del 46%, dalla Sierra Leone del 58% e dalla Repubblica Democratica del Congo – dove le condizioni sono migliorate in molte aree – del 22%. Le domande presentate da cittadini dello Zimbabwe sono state il 52% in meno, probabilmente a causa dell’imposizione della richiesta di visto in alcuni paesi di destinazione, piuttosto che per sviluppi positivi verificatisi nel paese. Quello dei somali è stato l’unico gruppo rilevante di richiedenti asilo provenienti dall’Africa ad aumentare nel 2003 (+7%). Non si può ancora dire che le condizioni siano migliorate in Somalia, che resta ancora senza un governo centrale. L’UNHCR tiene a precisare che tutte le cifre sono provvisorie e quindi soggette ad eventuali variazioni. — Il rapporto statistico “Asylum Levels and Trends: Europe and non-European Industrialized Countries, 2003” è disponibile sul sito www.unhcr.ch .


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