Volontariato
Doha: il discorso di Antonio Marzano per l’Italia
Dichiarazione di Antonio Marzano, Ministro per le Attività Produttive
di Redazione
Lasciatemi esprimere la mia gratitudine verso il governo del Qatar per la brillante organizzazione di questa Conferenza del WTO.
Vorrei anche ringraziare il Segretariato WTO, i suo direttore Generale e il Presidente del General Council per l?eccellente lavoro svolto per il successo della Conferenza.
Questa quarta Conferenza Ministeriale si svolge in un momento difficile per l?umanita?. Lo svolgimento di questo incontro, a dispetto dei tragici eventi di due mesi orsono, e? testimonianza della nostra volonta? di reagire contro la violenza distruttiva e far rivivere il clima di dialogo che ha permesso grandi passi avanti alle nostre economie negli ultimi cinquant?anni.
Durante questo periodo, il commercio internazionale ha guidato la crescita economica. Ora dobbiamo fare in modo che cio? continui anche in futuro, grazie a un sistema multilaterale piu? forte ed efficace.
L?Italia si e? sempre impegnata per questo obiettivo. Questa e? una caratteristica della nostra politica estera e commerciale proprio perche? i nostri interessi economici sostengono questa posizione.
Come riaffermato nella lettera scritta l?8 novembre agli altri leader del G7 dal presidente Berlusconi, l?effettivo miglioramento del sistema multilaterale si manifestera? solo quando un maggior numero di paesi saranno in grado di raccogliere i benefici della liberalizzazione. Oggi questi vantaggi sono limitati a poche aree geografiche.
Per raggiungere questo obiettivo, il nuovo ciclo di negoziati, che spero sia lanciato in questa sede, dora? essere caratterizzato da questa dimensione legata allo sviluppo.
Nelle ultime settimane, il personale WTO di Ginevra ha svolto un grande lavoro di preparazione per definire importanti documenti. Questi documenti non sono ancora definitivi. Alcune questioni sono ancora aperte al dibattito ma e? possibile trovare delle soluzioni se ogni paese membro andra? oltre i propri interessi specifici.
A questo proposito, una priorita? importante rimane la decisione relativa al tema delle ?implementation?. Dobbiamo lanciare un messaggio chiaro ai paesi in via di sviluppo.
Su questo punto, vorrei fare un riferimento al settore tessile, per spingere l?Unione Europea ad adempiere agli impegni sottoscritti sotto l?accordo di Marrakesh. I nostri sforzi per mantenere ai nostri impegni sono stati significativi. Ci aspettiamo che i nostri partner non solo ci seguano ma che aprano maggiormente i loro mercati.
L?ultima versione della bozza della dichiarazione ministeriale ci lascia parzialmente insoddisfatti. Mi auguro che le discussioni in corso portino a soluzioni a favore di uno sviluppo bilanciato del commercio internazionale e meglio modulato verso alcune specificita? della nostra economia. Mi riferisco, in particolare, ad alcune produzioni di alta qualita? di primaria importanza per l?Italia, in alcuni casi, la loro qualita? e? strettamente legata alla loro origine geografica col suo background di tradizione ed esperienze. Noi vogliamo che questi prodotti siano adeguatamente protetti per accedere al mercato senza ostacoli.
Una altro punto rilevante fra le nostre priorita? e? costituito dagli aspetti non commerciali dell?agricoltura. La funzione sociale ed ambientale scolta dal settore e? ben conosciuta. Crediamo che sostenerla sia essenziale e legittimo. Sono anche convinto della necessita? di raggiungere tutti gli altri obiettivi definiti nell?articolo XX dell?Accordo agricolo, tenendo in considerazione che, per alcuni settori, l?attuale margine di protezione e? stato sostanzialmente ridotto dai risultati dei precedenti negoziati.
Penso che la bozza della dichiarazione sia mancante sul lato ambientale. Deve essere Incoraggiata una soluzione per gli aspetti che legano il commercio e l?ambiente. Questi problemi, se non regolati consensualmente a livello multilaterale, rischiano di creare tensioni nelle relazioni internazionali. Sono inoltre causa di crescenti perplessita? nell?opinione pubblica verso il WTO.
Ci sono poi altri temi di interese.
Lasciatemi iniziare dalla relazione fra commercio ed investimenti. In questa area, l?Italia accoglie con favore un ruolo attivo del WTO dal momento che la protezione degli investimenti e la loro liberalizzazione sono essenziali, specialmente alle imprese medio piccole. Si tratta di prerequisiti primari per generare un maggior numero di risorse per la promozione della crescita economica nei paesi in via di sviluppo come pure in alcune aree dei paesi industrializzati.
Gli standard lavorativi sono un altro importante punto in cui penso che il WTO debba essere maggiormente impegnato, accanto all?ILO (l?Organizzazione Internazionale del Lavoro ) e alle istituzioni finanziarie internazionali. Sicuramente questo e? un contributo che il WTO puo? offrire al dibattito in corso.
E? un argomento che va affrontato in modo costruttivo. Possiamo ad esempio escogitare delle misure per l?assistenza tecnica cosi? come azioni di facilitazione al commercio per quei paesi disposti a migliorare la protezione dei diritti dei lavoratori a piu? basso salario.
Un altro importante documento che sara? adottato dalla dichiarazione finale e? quello relativo all?accesso ai farmaci per alcuni paesi in via di sviluppo che stanno affrontando gravi epidemie.
Consci della necessita? di aiutare queste popolazioni, siamo pronti a considerare una certa flessibilita? nell?applicazione dell?accordo TRIPs. Ma chiediamo anche sia ricercata una qualche forma di cooperazione con l?industria farmaceutica che porti a una soluzione soddisfacente di questa drammatica situazione.
Siamo venuti a Doha fermamente impegnati per raggiungere il successo che ci possa permettere di continuare la strada verso la crescita e il benessere con nuove energie.
Sappiamo che cio? sara? possibile se tutti i Paesi avranno dei benefici dal nuovo ciclo di negoziati. L?Italia si impegna a far si che questo accada e che i nuovi negoziati siano veramente rivolti allo sviluppo.
Traduzione della Campagna Stop Millennium Round dalla versione inglese distribuita dal WTO.
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