Volontariato
Documento dell’Agenzia sulle raccolte fondi in emergenza
Nuove Linee guida (più stringenti) per le associazioni di soccorso nelle calamità naturali
Le recenti alluvioni che hanno colpito Liguria e Toscana hanno messo in luce ancora una volta l’azione delle organizzazioni non profit dedite al soccorso, e hanno fatto partire diverse raccolte fondi per far fronte all’emergenza. È un film che si ripete ad ogni calamità, e che fa spesso pensare alle modalità di raccolta di questi fondi, alla trasparenza del loro utilizzo, all’efficacia dell’intera operazione. Soprattutto quanto l’emergenza finisce, e si torna alla normalità. Per rispondere a questi interrogativi, l’Agenzia per il terzo settore ha preparato un nuovo documento, le Linee guida per le buone prassi e la raccolte dei fondi nei casi di emergenza umanitaria, che seguono alle più generali Lineeguida per la raccolta dei fondi pubblicate nel 2010 e che saranno presentate ufficialmente mercoledì 16 novembre.
«Le caratteristiche delle raccolte fondi per le emergenze umanitarie non sono paragonabili a quelle dei contesti ordinari, quando si raccolgono fondi per la missione istituzionale», spiega il coordinatore del documento per l’Agenzia, Edoardo Patriarca. «Perciò queste linee guida, oltre a richiamare i principi fondativi di trasparenza, rendicontabilità e accessibilità, sono ispirati a un maggior rigore, perché quando si interviene in un contesto di emergenza si ha il dovere di innalzare ulteriormente i propri standard qualitativi e operativi».
In particolare, le Linee Guida indicano una serie di impegni che le organizzazioni non profit intervenute in emergenza devono assumersi verso i beneficiari e verso i donatori. Tra questi si ricordano la trasparenza, la rendicontabilità e l’accessibilità a tutte le informazioni su interventi e raccolte fondi; è bene precisare per esempio – suggerisce l’Agenzia – se l’associazione che chiede fondi li “girerà” poi ad altre organizzazioni (ente collettore) oppureli utilizzerà nella gestione diretta degli interventi di assistenza umanitaria e/o di ricostruzione (ente utilizzatore). Inoltre, l’ente che si appella alla generosità dei donatori deve comunicare l’ufficio o la persona cui è attribuita la responsabilità della raccolta fondi; l’avvio della raccolta fondi e la sua conclusione e le modalità con cui il donatore può eseguire l’erogazione liberale e i benefici fiscali di cui può fruire.
A raccolta terminata, si deve inoltre comunicare l’entità dei proventi raccolti, le priorità e i luoghi di intervento sfruttando tutti i canali di comunicazione possibili (mass media tradizionali e web, oltre – se possibile – dirette comunicazioni postali ai donatori). In caso di emergenza ad alta visibilità mediatica e di importante risultato di raccolta fondi, inoltre, l’organizzazione deve garantire una rendicontazione separata e aggiuntiva, magari predisponendo una pagina web attraverso la quale informare circa gli interventi.
L´Agenzia per il terzo settore da parte sua si impegna a istituire, tenere aggiornato e pubblicizzare un Elenco delle organizzazioni che hanno aderito alle Linee Guida; per esservi inserite occorre garantire e dimostrare una comprovata esperienza nella risposta alle emergenze umanitarie e nella raccolta fondi, mettendo a disposizione dell’Agenzia lo statuto, il bilancio o il rendiconto e ogni altra documentazione che consenta all’Agenzia di vigilare sul buon andamento delle raccolte.
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