Volontariato

Documento dell’Agenzia sulle raccolte fondi in emergenza

Nuove Linee guida (più stringenti) per le associazioni di soccorso nelle calamità naturali

di Gabriella Meroni

Le recenti alluvioni che hanno colpito Liguria e Toscana hanno messo in luce ancora una volta l’azione delle organizzazioni non profit dedite al soccorso, e hanno fatto partire diverse raccolte fondi per far fronte all’emergenza. È un film che si ripete ad ogni calamità, e che fa spesso pensare alle modalità di raccolta di questi fondi, alla trasparenza del loro utilizzo, all’efficacia dell’intera operazione. Soprattutto quanto l’emergenza finisce, e si torna alla normalità. Per rispondere a questi interrogativi, l’Agenzia per il terzo settore ha preparato un nuovo documento, le Linee guida per le buone prassi e la raccolte dei fondi nei casi di emergenza umanitaria, che seguono alle più generali Lineeguida per la raccolta dei fondi pubblicate nel 2010 e che saranno presentate ufficialmente mercoledì 16 novembre.

«Le caratteristiche delle raccolte fondi per le emergenze umanitarie non sono paragonabili a quelle dei contesti ordinari, quando si raccolgono fondi per la missione istituzionale», spiega il coordinatore del documento per l’Agenzia, Edoardo Patriarca. «Perciò queste linee guida, oltre a richiamare i principi fondativi di trasparenza, rendicontabilità e accessibilità, sono ispirati a un maggior rigore, perché quando si interviene in un contesto di emergenza si ha il dovere di innalzare ulteriormente i propri standard qualitativi e operativi».

In particolare, le Linee Guida indicano una serie di impegni che le organizzazioni non profit intervenute in emergenza devono assumersi verso i beneficiari e verso i donatori. Tra questi si ricordano la trasparenza, la rendicontabilità e l’accessibilità a tutte le informazioni su interventi e raccolte fondi; è bene precisare per esempio – suggerisce l’Agenzia – se l’associazione che chiede fondi li “girerà” poi ad altre organizzazioni (ente collettore) oppureli utilizzerà nella gestione diretta degli interventi di assistenza umanitaria e/o di ricostruzione (ente utilizzatore). Inoltre, l’ente che si appella alla generosità dei donatori deve comunicare l’ufficio o la persona cui è attribuita la responsabilità della raccolta fondi; l’avvio della raccolta fondi e la sua conclusione e le modalità con cui il donatore può eseguire l’erogazione liberale e i benefici fiscali di cui può fruire.

A raccolta terminata, si deve inoltre comunicare l’entità dei proventi raccolti, le priorità e i luoghi di intervento sfruttando tutti i canali di comunicazione possibili (mass media tradizionali e web, oltre – se possibile – dirette comunicazioni postali ai donatori). In caso di emergenza ad alta visibilità mediatica e di importante risultato di raccolta fondi, inoltre, l’organizzazione deve garantire una rendicontazione separata e aggiuntiva, magari predisponendo una pagina web attraverso la quale informare circa gli interventi.

L´Agenzia per il terzo settore da parte sua si impegna a istituire, tenere aggiornato e pubblicizzare un Elenco delle organizzazioni che hanno aderito alle Linee Guida; per esservi inserite occorre garantire e dimostrare una comprovata esperienza nella risposta alle emergenze umanitarie e nella raccolta fondi, mettendo a disposizione dell’Agenzia lo statuto, il bilancio o il rendiconto e ogni altra documentazione che consenta all’Agenzia di vigilare sul buon andamento delle raccolte.

 

 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA