Un documento che «scuote le coscienze» e «chiama alla mobilitazione morale». Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani commentano il documento della Conferenza episcopale Per un Paese solidale. Chiesa italiana e mezzogiorno attraverso le parole del presidente Andrea Olivero. «Dai vescovi italiani», afferma Olivero, «arriva non solo una forte e radicale denuncia del “cancro” che rappresenta la malavita organizzata, ma anche un appello altrettanto forte a non accettare la logica della sconfitta e della rassegnazione».
«L’invito a scommettere sul nuovo protagonismo della società civile e della comunità ecclesiale», aggiunge il presidente delle Acli «ci vede particolarmente coinvolti non solo rispetto al presente (le Acli sono tra i soggetti promotori del progetto Policoro rilanciato dalla Cei) ma anche rispetto al futuro». «E’ mia intenzione – annuncia – convocare immediatamente un assemblea straordinaria di tutte le Acli del Mezzogiorno per discutere di questo documento per individuarne modalità di attuazione concreta». «La partecipazione e la crescita della società civile sono la via d’uscita per il riscatto e lo sviluppo del mezzogiorno. Come Acli vogliamo fare fino in fondo la nostra parte».
«Il documento dei Vescovi», continua Andrea Olivero, «scuote le coscienze di tutti, denuncia le “inadeguatezze” delle classi dirigenti, invoca un nuovo “senso civico di tutta la popolazione”, chiamando alla “mobilitazione morale” e ricordando i martiri della lotta alla mafia e all’illegalità». «Non ci sono margini per aggiustamenti o patteggiamenti di alcun tipo, ma c’è un invito a rompere, a “scardinare” i meccanismi perversi e malsani di potere politico e mafioso, puntando sull’educazione di “veri credenti e buoni cittadini”, e favorendo in tutti i modi nuove forme di partecipazione e di cittadinanza attiva».
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