Non profit

Docenti e genitori insieme “in cattedra”

Scuola Educazione sessuale sì, ma con quali strumenti?

di Luigi Mariani

Sono una giovane mamma di un bambino che frequenta la quinta classe delle elementari in un paese della provincia di Pesaro. Ho letto sui giornali in questi ultimi giorni dell?introduzione dell?educazione sessuale come materia di insegnamento. Ma non se ne parlava già da qualche anno? E adesso, che novità ci potrebbero essere? Ossia, con quali strumenti si pensa di educare i ragazzi su argomenti tanto delicati e importanti, senza dimenticare la collaborazione preziosa della famiglia? Mi interessa conoscere il suo parere in merito a questa novità annunciata. Grazie. Liliana G., Pesaro Risponde Luigi Mariani Devo premettere una considerazione di carattere generale. Personalmente sono contrario a quella che negli ultimi anni è diventata una moda, e cioè le ricorrenti proposte di introdurre nella scuola tematiche che si impongono all?attenzione per qualche deficit educativo, culturale o sociale. Sono contrario perché penso che il compito formativo della scuola si deve realizzare attraverso le materie tradizionali di studio, che hanno soprattutto lo scopo di preparare culturalmente lo studente. A mio parere, insomma, l?educazione deve passare attraverso l?istruzione. Ogni tentativo di riempire il curriculum scolastico con discipline, in sé nobilissime, ma del tutto estemporanee rispetto alle vere necessità della preparazione, serve per lo più a scaricarsi la coscienza collettiva rispetto all?incapacità di progettare un insegnamento che non sia solo trasmissione di nozioni. A maggior ragione diffido dei progetti di un?educazione sessuale considerata come asettica materia di studio che fornisce dati e insegna cose. A scanso di equivoci, sottolineo il fatto che di educazione sessuale nella nostra società c?è un gran bisogno e che la scuola può fare la sua parte. Che è quella di far crescere l?alunno anche sotto questo aspetto, certamente fondamentale. Concordo con lei che la rilevanza sociale dell?argomento impone in proposito una seria collaborazione, almeno in fase programmatoria, con le famiglie.


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