Politica

Dl competività. Primo via libera al Senato

Via libera della commissione Bilancio del Senato al decreto legge per la competitività che approderà in aula il 26 aprile

di Ettore Colombo

Via libera della commissione Bilancio del Senato al decreto legge per il rilancio della Competitività che approderà in Aula di palazzo Madama martedì prossimo 26 aprile alle 12. Tra le principali modifiche apportate al testo, le deleghe al governo sulla riforma del diritto fallimentare e del codice di procedura civile. Nulla di fatto, invece, sulle professioni: il governo, su invito del presidente del Senato Marcello Pera che ha sollevato il problema della attuale crisi di governo, ha stralciato dal testo la delega sulla riforma degli Ordini. Approvate inoltre modifiche alle norme sulla semplificazione amministrativa, mentre per la tutela del ‘made in Italy arriva l’Alto Commissario per la contraffazione chiesto dal Carroccio.
Sull’intero provvedimento pesa comunque il fattore tempo. Il decreto approda in Aula al Senato a meno di 20 giorni dal termine del 15 maggio, data entro cui dovrà essere convertito in legge. Dopo l’ok di palazzo Madama il testo dovrà passare al vaglio dell’esame della Camera, dove peraltro il governo ha presentato il secondo pacchetto di misure sullo sviluppo, che secondo le intenzioni iniziali sarebbero dovute confluire almeno in parte, nel decreto legge. Ogni modifica poi apportata da Montecitorio renderà necessaria, inoltre, una seconda lettura del decreto al Senato. E’ prematuro al momento parlare di voto di fiducia in Aula a palazzo Madama considerata la attuale crisi della maggioranza, ma è ipotizzabile pensare che se si allungano i tempi del dibattito il nuovo governo potrà fare ricorso allo strumento. Il decreto legge “recante disposizioni urgenti nell’ambito del Piano di azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale”, è composto da 15 articoli e impiega risorse per poco più di 3 miliardi di euro in 3 anni, 800 milioni il primo anno. Le misure vanno dalla tutela del ‘made in Italy’, alla riforma del diritto fallimentare e del codice di procedura civile, dalla semplificazione amministrativa ad interventi infrastrutturali, di sostegno per la ricerca, il digitale e il Sud. Rientrano, inoltre, la riforma degli incentivi, misure a favore delle piccole e medie imprese, tariffe agevole per l’energia elettrica, il rilancio del settore turistico e norme in materia di previdenza complementare. Sul ‘made in Italy’ c’era stata, ancora prima dell’ok del Consiglio dei ministri, una forte presa di posizione della Lega Nord che chiedeva, l’introduzione di dazi antidumping e l’istituzione di un Alto Commissario per la contraffazione. Questione, quest’ultima sulla quale il Carroccio ha avuto la meglio nell’esame della commissione che ha preso il via lo scorso 5 aprile. Sulle altre misure antidumping, esclusi però i dazi, sarà formulato un ordine del giorno, proprio perché si tratta di una materia su cui il governo italiano ha già preso degli impegni in sede europea.

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