Politica
Dl competitività. Slittamento e tensioni
Il varo del decreto slitta a settimana prossima, i sindacati sono insoddisfatti, Maroni s'infuria
Slitta alla prossima settimana il varo, da parte del Consiglio dei ministri, del pacchetto sulla “Competitivita’”. Le motivazioni di questo rinvio sono duplici. Da un lato le pressioni delle parti sociali delle scorse ore che si sintetizzano nella dichiarazione di questa mattina espressa da Savino Pezzotta, segretario generale della Cisl, il quale ha affermato come “per definire il decreto sulla competitivita’ servirebbe ancora tempo” e come “chiudere la questione troppo presto sarebbe un errore”. Dall’altro lato, dopo alcuni contatti informali avvenuti tra esponenti della maggioranza, e’ scaturito l’interesse di alcune forze politiche ad “aggiustare” il provvedimento. Il week-end servira’ ai vari ministri per elaborare le rispettive azioni che, a quanto si apprende da fonti vicine al governo, dovrebbero essere discusse prima dai ministri competenti lunedi’, per poi essere presentate in un pre-Consiglio nella giornata di martedi’. Mercoledi’ o giovedi’ e’ previsto, infine, il varo in Cdm del piano per il rilancio dello sviluppo. Questa nuova calendarizzazione non e’ piaciuta alla Lega, che attraverso il ministro del Welfare, Roberto Maroni, ha fatto sapere che domani mattina ci sara’ una riunione dei vertici del Carroccio. Durante una telefonata con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, Maroni avrebbe espresso il proprio disappunto e quello del suo partito per lo slittamento del pacchetto, affermando che, “rischia di trasformare il provvedimento in una Finanziaria-bis in cui ognuno punta a inserire il piu’ possibile”. Altri autorevoli “mugugni”, giungono dal vice presidente del Consiglio e segretario dell’Udc, Marco Follini, il quale ha dichiarato che “sulla competitivita’ di certo non corriamo il rischio di arrivare troppo presto. E tanto piu’ vorrei evitare di arrivare ancora piu’ in ritardo”. Stempera, invece, i toni il vice ministro per le Attivita’ produttive, Adolfo Urso, che ha dichiarato: “Pochi giorni in piu’, per trovare un piu’ largo consenso con le parti sociali sul documento per la competitivita’, non sono affatto uno scandalo”.
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