Cultura

Dizionario per il nuovo viaggiatore di che turismo sei?

Prima di mettersi in movimento conviene essere consapevoli di quale tipo di biglietto abbiamo staccato.

di Emanuela Citterio

«Primo, ricordate che non è etico spendere troppo per un viaggio, anche il più etico» Etico Secondo l?antropologo Marco Aime, intervenuto sul mensile Volontari per lo Sviluppo, «l?aggettivo etico, per fortuna decaduto, poco si addice al turismo, di qualunque tipo sia. Un viaggio in Mali costa quanto il reddito annuale di sei famiglie locali. Etico sarebbe decidere di non andare in Mali, rinunciarvi e devolvere la somma a quelle sei famiglie». «Ambiente e sviluppo vanno di pari passo. Un monito che vale per chi parte» Sostenibile E’l?applicazione al turismo di un concetto più ampio, quello dello sviluppo sostenibile. Se ne parlò per la prima volta nel 1987, nella relazione finale (Our Common Future) dei lavori della Commissione mondiale per l?ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite, conosciuta anche come Commissione Brundtland, dal nome del suo presidente, il primo ministro norvegese. «Ambiente e sviluppo non sono realtà separate», recitava la relazione, «ma al contrario presentano una stretta connessione. Lo sviluppo non può infatti sussistere se le risorse ambientali sono in via di deterioramento, così come l?ambiente non può essere protetto se la crescita non considera l?importanza anche economica del fattore ambientale». Per un Paese le risorse del turismo sono il patrimonio artistico, naturale e culturale. Il turismo sostenibile è quindi quello che non compromette queste risorse, sulle quali si basa. Le molte definizioni di turismo sostenibile che si sono susseguite derivano dall?evoluzione di concetto di ambiente, identificato in un primo momento con la sola ?sfera naturale?, e arrivato a comprendere anche l?uomo, le sue relazioni, la sua cultura, la sua economia. In altre parole, il turismo, per essere sostenibile, non deve solo salvaguardare la natura, ma tenere in considerazione gli impatti socioculturali ed economici sulle comunità interessate e minimizzarne gli aspetti negativi. «Vuole dire che chi viaggia mette in valigia valori come equità, tolleranza e sostenibilità» Responsabile «È appellativo scelto per sintetizzare un?attenzione a se stessi, agli altri e all?ambiente che si esplica durante il viaggio; implica dunque un atteggiamento politicamente cosciente verso quello che si sta compiendo», come scrive Renzo Garrone nella prefazione alla seconda edizione di Turismo responsabile (Associazione Ram, Bologna 1996). «Esiste un modo di viaggiare la cui prima caratteristica è la consapevolezza: di sé, delle proprie azioni, anche quando sono mediate dal comprare (un biglietto, un regalo, una stanza per dormire); della realtà dei Paesi di destinazione (sociale, culturale, economica, ambientale); della possibilità di una scelta meditata e quindi diversa», ricorda l?Aitr. «Questo è turismo responsabile: un viaggiare etico e consapevole che va incontro ai Paesi di destinazione, alla gente, alla natura con rispetto e disponibilità. Un viaggiare che sceglie di non avallare distruzione e sfruttamento, ma si fa portatore di principi universali: equità, sostenibilità e tolleranza». «Spesso viene usato come specchietto per le allodole. Occhio agli ecofurbi» Ecologico E’il turismo in aree di interesse naturalistico come i parchi, terrestri o marini. Non è però sufficiente che il turismo sia eco perché diventi automaticamente anche sostenibile: basta pensare all?inquinamento provocato dagli escursionisti in Nepal o dal sovraffollamento in alcuni parchi del Kenya (vedi Newsweek, 4 marzo 1996). «Non esiste da una parte un turismo verde, culturale, buono e sostenibile e, dall?altra, un turismo di massa cattivo. è sostenibile, bisogna dirlo chiaramente, solo quel turismo che tiene conto del fatto che le risorse su cui poggia non sono illimitate. Troppo spesso invece ci si accontenta di chiamare sostenibile un turismo dalle mete ?giuste? (parchi o musei) che però poggia sugli stessi presupposti insostenibili del turismo di massa» (Bollettino di Italia Nostra n. 321, settembre 1995). Molto spesso questo tipo di turismo viene usato dall?industria del settore come ?specchietto per le allodole?, in una grande operazione di green washing: «Migliaia di agenzie di viaggio tradizionali si sono riciclate infilando iniziative o trovate di segno ambientalista nei loro programmi, spesso semplici richiami pubblicitari cui non fanno seguito comportamenti più responsabili. Lontano dalle altezze e dalle complessità del dibattito, ciò ha significato la fioritura di un numero impressionante di offerte per viaggi ?ecofurbi? che mirano al ?business as usual?» (Renzo Garrone in Turismo Responsabile). Il 2002 è stato dichiarato Anno mondiale dell?ecoturismo dall?Omt, l?organizzazionee mondiale per il turismo: tante associazioni e ong hanno levato un coro di proteste presentando una proposta alternativa: l?Anno internazionale di riesame dell?ecoturismo (per maggiori informazioni: www.twnside.org.sg Prima di partire, navigate qui www.care.org/virtual_trip/bolivia/ Turisti responsabili? No Alpitur? Ottimo, questo è il sito che fa per voi. O meglio, il viaggio: virtuale, gratuito, ecosostenibile e socialmente responsabile. L?ong americana Care propone viaggi virtuali di turismo responsabile in Perù, Kosovo, Africa, Nepal e altri Paesi spesso snobbati dal turismo di massa. Come? Con foto, diari di viaggio e interviste alle popolazioni locali realizzate dai volontari. Chi vuole passare dal virtuale al reale può inviare email per chiedere informazioni a chi ha fatto veramente il viaggio. www.greenpeace.org/greatbear/ Chi vuole viaggiare nella più grande foresta pluviale temperata del pianeta può cominciare con il viaggio virtuale proposto da Greenpeace per festeggiare il successo della campagna di protezione della Foresta del Grande Orso. www.solidea.org/ospiti/aitr_index.htm Sito dell?Aitr-Associazione italiana turismo responsabile che raccoglie 42 associazioni che offrono proposte di viaggi alternativi. www.viaggisolidali.it Sito di Cta-Volontari per lo Sviluppo, un consorzio costituito da 5 ong (Aspem, Celim, Cisv, Cmsr e Mlal) per l?organizzazione di viaggi di solidarietà e conoscenza nei Paesi dove le stesse operano. www.outis.org “Outis. La mente del viaggiatore” è un?associazione culturale che promuove un turismo di qualità, più attento e consapevole


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