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Divorzio veloce bocciato alla Camera. Sollievo del Forum famiglie

Questa mattina l'Aula ha votato contro il provvedimento, che accorciava i tempi per ottenere lo scioglimento del matrimonio

di Benedetta Verrini

Il Forum delle associazioni familiari ha espresso in un comunicato la propria soddisfazione per la bocciatura della proposta di legge che avrebbe voluto ridurre il periodo di separazione necessario ad ottenere il divorzio. La proposta – che prevedeva la riduzione da tre a un anno dei tempi previsti dall’autorizzazione del giudice a vivere separati alla pronuncia di scioglimento del matrimonio – questa mattina è stata bocciata dall’assemblea della Camera (se avesse ottenuto il via libera, avrebbe dovuto passare al Senato). Molto diverse le reazioni dei parlamentari: il capogruppo dell’Udc alla Camera, Luca Volontè, ha letteralmente esultato alla proclamazione del risultato della votazione. Il relatore, Maurizio Paniz (FI), ha invece dato le dimissioni e respinto l’ipotesi di un ritorno del testo alla commissione: ”Se il Parlamento ha deciso di non modificare la legge sul divorzio e’ inutile e inopportuno riportare la proposta di legge in commissione e continuare a lavorarci sopra. Le mie dimissioni da relatore – ha spiegato Paniz – non sono un gesto polemico verso nessuno, ma solo la presa d’atto che e’ inutile continuare a lavorare su una proposta respinta dalla nazione attraverso il Parlamento”. “Questioni di tale rilevanza meritano e avrebbero meritato maggiore approfondimento e dibattito” recita la nota del Forum delle associazioni familiari. “Soprattutto in un momento in cui la tutela e la promozione della famiglia iniziano ad avere maggiore ascolto da parte della politica e delle Istituzioni. Il Forum auspica un progetto globale a favore della famiglia e lancia un appello al mondo della cultura e della politica per rilanciare l?istituto del matrimonio sul quale, come afferma la Costituzione, si fonda la famiglia. Ed è quindi contrario a visioni ed impostazioni che banalizzano l?esperienza matrimoniale e rendono ancora più difficile la ?tutela giuridica della stabilità matrimoniale? come ebbe a dire il cardinal Ruini”.


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