Famiglia

Distrofia, una nuova scoperta

Un antinfiammatorio usato per l'Alzheimer blocca il progredire della malattia. Telethon e Parent Project tra i finanziatori

di Redazione

Fanno parte del gruppo guidato da Emilio Clementi, professore dell?Università di Milano e supervisore dell?Unità di Farmacologia Cellulare dell?Istituto Scientifico Universitario San Raffaele, i ricercatori italiani che hanno pubblicato su PNAS, la prestigiosa rivista scientifica dell?Accademia Nazionale delle Scienze degli USA, la ricerca ?Nitric oxide release combined with nonsteroidal antinflammatory activity prevents muscular dystrophy pathology and enhaces stem cell therapy?.

Lo studio, condotto presso i laboratori dell?Istituto Scientifico Universitario San Raffaele, dell?Università degli Studi di Milano, dell?Università di Milano-Bicocca, dell?Università di Pavia, dell?Istituto Medea e del Centro Ricerche Nicox, ha dimostrato che una molecola oggi in sperimentazione per la cura dell?Alzheimer, il nitroflurbiprofene, rallenta la degenerazione muscolare provocata dalla distrofia muscolare di Duchenne perché, oltre ad avere un?azione antinfiammatoria, si è dimostrato efficace per reintegrare il nitrossido, sostanza fondamentale per il metabolismo e la rigenerazione dei muscoli e presente in misura insufficiente nei pazienti distrofici.

La sperimentazione – che ha ricevuto il finanziamento di Parent Project (Associazione di genitori contro la Distrofia di Duchenne/Becker), Telethon, dell?AFM (Association Francaise contre les Myopathies), dell?Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), dell?Unione Europea e del Ministero della Salute – per la prima volta ha osservato come, su alcuni gruppi di topi malati, un trattamento farmacologico interagisca con la terapia cellulare migliorando la colonizzazione del muscolo distrofico da parte dei mesoangioblasti, particolari cellule staminali associate ai vasi sanguigni e recentemente usate con successo dal professor Giulio Cossu nella cura di animali distrofici, consentendo un?accelerata rigenerazione rispetto ad animali distrofici non trattati.

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