Formazione

Dislessia: in Usa scienziati più vicini a scoprire cause

La dislessia potrebbe insorgere nel momento in cui le parole vengono "trasferite" da un emisfero cerebrale all'altro

di Gabriella Meroni

Aumenta la comprensione di come si impara a leggere e delle possibili cause della dislessia. Uno studio statunitense, pubblicato sulla rivista ‘Nature Neuroscience’, svela che inizialmente le parole vengono interpretate, dall’emisfero destro, come immagini. In seguito, la loro lettura viene fatta in base alle forme ed e’ affidata all’emisfero sinistro. I ricercatori suggeriscono che la dislessia possa insorgere per errori che si verificano durante questo delicato passaggio, in cui la competenza acquisita da un emisfero va trasferita all’altro. Un’interpretazione in accordo con l’ipotesi che Samuel Orton, uno dei primi neurologi ad occuparsi di dislessia, aveva gia’ avanzato ottant’anni fa. Guinevere Eden, pediatra presso il Georgetown University Medical Center (Washington, DC), ha utilizzato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per analizzare come il cervello reagisce alle parole scritte in un campione di 41 volontari, dai 6 ai 22 anni d’eta’. I dati hanno indicato che, nei bambini delle elementari, le parole venivano analizzate in un’area corticale specializzata per le immagini, quella temporale inferiore, nell’emisfero destro. Successivamente, mano a mano che il bambino impara riconoscere i segni che costituiscono le lettere, l’interpretazione viene trasferita all’emisfero sinistro, nella parte medio-temporale. Il suono delle parole scritte, invece, viene riconosciuto grazie ai neuroni presenti nel solco temporale, superiore e posteriore, dell’emisfero sinistro. E i dati raccolti hanno indicato che quest’area, in cui le lettere vengono appaiate con i rispettivi fonemi, era maggiormente specializzata nei soggetti che sapevano utilizzare meglio le parole.


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