Non profit
Disco verde al biotestamento
Fra le polemiche il provvedimento passa al Senato. Ora tocca alla Camera. Schieramenti divisi
Il Senato della Repubblica con 150 voti a favore, 123 contrari e 3 astensioni approva fra le polemiche la legge sul fine vita, che ora passa all’esame della Camera dei deputati. La maggioranza dei quotidiani di oggi dedica a questo passaggio l’apertura. Con toni decisamente diversi da testata a testata.
La rassegna stampa di oggi si occupa anche di:
5 PER MILLE
DISOCCUPAZIONE
ABORTO
LAVORO
CARCERI
DROGA
POLITICA
USA
“Biotestamento, decide il medico”, è il titolo del CORRIERE DELLA SERA in prima pagina che illustra i contenuti del provvedimento che ha ottenuto il via libera del Senato: «Divieto di sospendere l’idratazione e la nutrizione artificiale e chi si trova in stato vegetativo permanente. E limitazione a pochi casi, neanche vincolanti per il medico, delle dichiarazioni anticipate di volontà. Sono questi i punti principali della legge approvata ieri dal Senato con 150 sì, 123 no e 3 astenuti dopo un durissimo muro contro muro tra maggioranza e opposizione . Due pagine all’interno. Nella prima resoconto parlamentare e reazioni politiche. Si parte da Gaetano Quagliarello, Pdl: «Non ci piacciono i piani quinquennali fatti sul corpo delle persone e da questa parte non ci sono sciacalli, né chi crede di essere il sale della terra». Replica Anna Finocchiaro, Pd: «Questo disegno di legge è fondato sul tradimento . Tra i vostri scoscianti applausi muore la libertà e la dignità dell’uomo, come scritta nella costituzione da Aldo Moro». Commenta Radio vaticana: «È fallito il disegno di introdurre l’eutanasia».
“Da Pera a Saro: la pattuglia dei dissidenti agita il Pdl”, dà conto delle reazioni al voto dell’area libera del Pdl. Il primo a prendere la parola è Giuseppe Palumbo, presidente della commissione sanità a Montecitorio: «L’anima liberal, non solo del Parlamento, ma del Paese, è stata mortificata con questo provvedimento. Ma il testo potrà essere modificato e migliorato alla Camera. E io stesso mi impegnerò perché ciò avvenga». Sulle stesse posizioni nella fila della maggioranza: Benedetto Della Vedova, Beppino Calderisi, Francesco Nucara, Stefano Caldoro, Chiara Moroni, Gaetano Pecorella, Marcello Pera, Antonio Paravia, Giuseppe Saro e Maurizio Saia.
Intanto si mobilitano anche i radicali, a cui il CORRIERE dedica ampio spazio che ieri hanno manifestato davanti al Parlamento e lanciato una campagna di disobbedienza civile. Spiega Emma Bonino: «Sarà come l’aborto, ci autodenunceremo ». La campagna comprenderà infatti anche «un vero e proprio soccorso civile» per quanti vogliono chiudere con la propria esistenza legata a un ventilatore o a un sondino.
Analisi politica post voto in Senato, lo stato d’animo del Vaticano e l’intervista a un medico. LA STAMPA dedica una pagina intera al testamento biologico dando spazio a tutti i punti di vista.
Per quanto riguarda la politica: «non ci sarà mai più un caso Eluana» afferma Maurizio Gasparri. «Vi state arrogando il diritto di sostituirvi a ciascun uomo, di scambiare la sua volontà con la vostra» ribatte Anna Finocchiaro. Tuttavia, anche se il Senato ha votato, puntualizza LA STAMPA, si registrano fratture in ciascuno schieramento. Ci sono alcuni teo-dem che dissentano del Pd e perciò votano a favore della legge. Marcello Pera rappresenta il caso di dissenso più eclatante:«voto no perché mi oppongo al concetto stesso di dichiarazioni anticipate di trattamento e di testamento biologico».
«Vogliono trasformarci in accattoni per conto terzi» tuona Edoardo Arcuri, responsabile del Centro di rianimazione e terapia del dolore del polo oncologico del Regina Elena, che in sintesi dice cha alla fine, con questa legge, sempre se passa in Parlamento, niente cambierà. I medici faranno il lavoro di sempre ma mentendo.
Esulta invece il Vaticano. LA STAMPA riprende le dichiarazioni di Monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la Vita:« Se la dichiarazione anticipata di trattamento biologico fosse vincolante il medico non sarebbe più libero, quindi almeno va garantita agli operatori sanitari l’obiezione di coscienza. Il testo uscito dal Senato supera questa oggettiva difficoltà, perciò l’approvazione è un dato incoraggiante, così come lo è l’aver precisato che l’alimentazione e idratazione artificiali non possono essere mai sospese».
“Affossato il testamento biologico” è l’esplicito titolo di apertura di REPUBBLICA, che dedica all’argomento cinque pagine. Oltre alla cronaca della giornata parlamentare, si dà spazio ai “dissidenti” del Pdl, ovvero i senatori che hanno avuto dubbi sulla validità del testo della maggioranza e quindi hanno votato no: si citano Pera, Saro, Malan e Barbara Contini. Il pezzo è di Antonello Caporale, che raggiunge il paradosso quando sarcasticamente nota: «Ieri è parso che si fosse in lotta contro la morte». A pagina 4 intervista a Umberto Veronesi, ieri assente in Senato, che spara a zero: «Non ho voluto assistere impotente alla celebrazione di una legge che è antidemocratica, antistorica e anticostituzionale», e fa un appello agli italiani: «Scrivete il vostro testamento biologico prima che questa legge entri in vigore».
Dopo tanto battagliare AVVENIRE sceglie un tono basso. Il titolo sul testamento biologico è a centropagina, dal sapore un po’ da … Istituto Luce: “Fine vita, chiaro voto del Senato contro il rischio dell’eutanasia”. All’interno un box sull’articolo di Paola Binetti uscito sul Riformista. «Il pd stenta ancora a riconoscere almeno pari dignità a posizioni culturali diverse, soprattutto quando hanno una matrice culturale cattolica. Non si perde occasione per evidenziare l’aspetto minoritario, quando non residuale, di questa componente». (Del resto in televisione i puntini verdi nello schieramento del Pd, ieri alla votazione erano davvero sparuti in un mare di spei rosse e quindi voti contrari…)
Sul tema eutanasia e questioni etiche Avvenire pubblica un’inchiesta sugli stati vegetativi. Ieri gli esperti delle regioni si sono riuniti a Milano: sono 3mila casi in Italia e ragionevolmente c’è da pensare per il futuro a un incremento. In particolare è stata presentata una ricerca sui familiari delle vittime. Importante il dato sulla domiciliarità delle cure: chi tiene in casa i pazienti sente un senso di solitudine molto maggiore.
IL GIORNALE dopo avere dedicato 9 pagine alla nascita del PdL tratta della votazione di ieri del Senato “Ok del Senato al biotestamento. Non sarà vincolante per i medici” nell’occhiello si precisa subito che “in presenza di progressi scientifici si potrà decidere di non tenere conto delle indicazioni dei malati”. Cosa è successo all’opposizione, così contraria poi non è si è opposta? lL GIORNALE da conto di cosa sia accaduto «La Roccella evidenzia come sia stato proprio il voto negativo del Pd a escludere due emendamenti espressione di due richieste dell’opposizione che osserva la Roccella «ha compiuto un evidente errore politico». Il primo a firma di Malan-PDL e sostenuto dalla maggioranza avrebbe allargato la platea dei pazienti per i quali possono essere prese in considerazione le dichiarazioni anticipate di trattamento. L’altro del Pd avrebbe ammorbidito l’obbligo di non sospendere idratazione e nutrizione».
La Finocchiaro-PD ha dichiarato che il partito è contro l’eutanasia e che in questo caso si trattava di distinguere fra vita artificiale e morte naturale. Intervista ad un “traditore” PD, Claudio Gustavino. «Io del Pd ho votato sì per bandire l’eutanasia» che però aggiunge«non è la migliore legge possibile. Il testo si può migliorare, alla Camera ci sarà l’occasione per farlo». Intervista ad un fedelissimo PD Ignazio Marino che ribadisce che «una legge così non serve. E’ così confusa che era meglio non fare nulla».
In prima pagina IL MANIFESTO presenta un richiamo agli articoli dedicati al testamento biologico che recita: “Il senato approva il ddl, salta anche la volontà del malato. Papa servito”. Anche la vignetta di Vauro è dedicata al tema: un Cristo in croce che dice «Padre allontana da me questo amaro calice» e un Berlusconi versione medico con il camice con in mano un sondino che risponde «non ci provare o ti ficco il sondino su per il naso». “Morirai con dolore” è il marchio della pagina che raccoglie oltre alla cronaca del voto in aula un articolo dedicato al no di Pera «Anche l’amico del Papa alla fine si oppone». Marcello Pera cui è dedicata una foto definito «il filosofo forzista ex presidente del senato e autore di un libro scritto a quattro mani con Joseph Ratzinger, il futuro papa» ha detto che il ddl non rispetta l’articolo 32 della Costituzione. A piè di pagina un’intervista a Rita Sanlorenzo, segretaria di Magistratura democratica che interviene sia sulla condanna dell’Europa alla “lenta” giustizia italiana sia sul caso Englaro e ddl definito una legge che «nega, semplicemente, i diritti della persona. E afferma un’idea in cui vivere e non vivere sono equiparati».
“Fine vita, il medico non è vincolato” è il titolo che apre la pagina 17 del SOLE24ORE. Nel pezzo si sottolinea che lo scopo della legge è «evitare altri casi Eluana Englaro» e che per questo la maggioranza non ha indietreggiato di un millimetro rispetto al testo passato in commissione, anzi, si sono piantati ulteriori paletti. Quindi la battaglia, nota il SOLE; si sposta a Montecitorio, dove il Pd promette le barricate, e anche nelle piazze, dove i radicali sono pronti alla mobilitazione. L’Idv paventa, infine, il ricorso al referendum. Di spalla, si dà conto della situazione in Gran Bretagna, dove l’Ordine dei medici sta discutendo della possibilità di radiare il medico che non ottemperi alle indicazioni del biotestamento.
E inoltre sui quotidiani di oggi:
5 PER MILLE
SOLE24ORE – Ci siamo, marzo sta per finire e non c’è traccia dei regolamenti per iscriversi agli elenchi dei beneficiari. Lo nota la Melis in un articolo che apre “Norme e Tributi”, in cui si sottolinea giustamente sia la mancanza del Dpcm sia del decreto, spettante al ministero dell’Economia, che dovrebbe stabilire i limiti di “socialità” per le associazioni sportive, alla vigilia dell’inizio della stagione delle dichiarazioni. È un grosso problema, perché i Caf potrebbero non ricevere i codici fiscali delle associazioni, come conferma Canepari, presidente della Consulta dei Caf, anche se la scappatoia ci sarebbe: accettare i codici di quegli enti che erano già presenti nel 2008. Comunque è un bel pasticcio.
DISOCCUPAZIONE
ITALIA OGGI – Per una volta Confindustria e sindacati sono d’accordo. Secondo le stime di Confindustria, quest’anno il pil italiano frenerà del -3,5%, mentre il 2010 vedrà un 0,8%. Ma il fatto più grave è che alla fine ci saranno 507 mila disoccupati in più. La Cgil: questi dati corrispondono alle nostre stime.
Ma ci sono anche dei segnali positivi: sono diminuiti i costi dei mutui e delle bollette energetiche.
ABORTO
AVVENIRE – L’apertura del quotdiano della Cei è dedicata al caso inglese. “Aborto all’inglese per bambine sole” Pillole del giorno dopo già a 11 anni chieste via sms e ora spot tv sulle cliniche specializzate, prima di cena. Grave emergenza educativa, la giudica AVVENIRE. La cosa si innesta su un fenomeno sconceratnte: quello della mamme bambine. Il 4% delle nascite avviene da ragazza minorenni. Per paragone, la Germania è all’1,9%, l’Italia allo 0,9%. «Il governo ha promesso di investire poco più di 20 milioni di sterline per rimarginare la piaga e la maggior parte di questi saranno investiti in una campagna pubblicitaria.
IL GIORNALE – a pag. 17 pubblica la notizia che in Gb sono stati trasmessi degli spot che invitano le adolescenti a rivolgersi a cliniche specializzate in caso di gravidanza. In rilievo il dibattito che ha suscita la proposta della social card per le gestanti lanciata da Il giornale e da Avvenire. «La regione Lombardia, già impegnata su questo fronte, ha annunciato altri progetti».
LAVORO
IL MANIFESTO – Copertina dedicata a “Il contratto asociale”, come recita il titolo a sfondare sulla fotografia che mostra il particolare di un operaio della Fiom in lotta con catena e lucchetto al collo. Due pagine dedicate (la sei e la sette) a: «La crisi usata per distruggere i diritti. Mentre Confindustria prevede una disoccupazione di massa, è pronto il testo che cancella la contrattazione collettiva, rende quasi impossibile gli scioperi, abbassa i salari, cambia natura al sindacato. Il 4 aprile la Cgil manifesta contro tutto questo», sintetizza il sommario in prima.
CARCERI
AVVENIRE – Pagina 3 dedicata all’emergenza carceri. Si parla del piano del nuovo capo del Dap, Franco Ionta, che prevede uno sdoppiamento dei circuiti: prigioni leggere per i reati mmeno gravi, con più attività. E prigioni “pesanti” per i criminali maggiormente pericolosi. Enrico Sbriglia, direttore del carcere di Trieste e segretario del sindacato direttori penitenziari dice: «favorire misure alternative rivolte a detenuti tossicodipendenti che accettino strutturati programmi di trattamento».
DROGA
REPUBBLICA – Tolleranza zero addio, almeno a New York, contro i tossicodipendenti. «Dopo miliardi di dollari bruciati in una guerra alla droga perduta», scrive Vittorio Zucconi, lo Stato di New York si ammorbidisce e introduce la possibilità di scegliere, per il magistrato, se inviare il tossico in galera o in comunità o centri di recupero, per cui sono stati stanziati 50 milioni di dollari. Zucconi vede nella svolta anche il dilagare del fenomeno tossicodipendenza, che dai ghetti e dalle minoranze si è trasferito ai figli dei ricchi bianchi; quindi la decisione arriverebbe per evitare la tolleranza zero, e quindi il carcere, a questi ultimi.
POLITICA
IL MANIFESTO – Tre pagine sono dedicate a Forza Italia e alla nascita del nuovo partito condendo il tutto con le prese di posizione di Fini «Il divorzio prima delle nozze» questo il titolo delle due pagine di anali per dire che «Alla vigilia della nascita del partito unico del centrodestra, il capo e il suo “non” delfino ribadiscono il loro ruolo e le loro ambizioni. Berlusconi attacca le camere: i parlamentari fanno solo numero. Fini lo critica: ha sbagliato». Si parla dei valori del nuovo partito «Non ci sarà l’antifascismo tra i valori di riferimento per il nuovo partito della destra italiana. (…) Paradossalmente, in queste fasi concitate che precedono l’investitura di Berlusconi, è stato il solo Gianfranco Fini a richiamarsi alla Resistenza. (…) Così il PdL sarà a immagine e somiglianza del suo capo, né fascista, né antifascista, sostanzialmente indifferente verso il problema, pronto a minimizzare («il confino come luogo di villeggiatura») o a enfatizzare (…) a seconda della convenienza e delle opportunità “aziendali”. (…)»
USA
CORRIERE DELLA SERA – I nuovi poveri americani nella fotonotizia di prima pagina riprese in Economia del quotidiano milanese. Il flash è scattato a Sacramento in California: «Tende piantate nel nulla, coperte lacere, fornelli a gas di fortuna: …da Fresno a Sacramento stanno nascendo decine di tendopoli in cui, a fianco dei tradizionali homeless, vanno a vivere le vittime della crisi. Gente che non è più in grado di pagare il mutuo e si è vista pignorare la casa».
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.