Sostenibilità

Discariche in mare, otto mosse per dire basta

Le richieste del WWF al Governo

di Redazione

Come affrontare seriamente il tema del traffico di rifiuti tossici nel MediterraneoLe otto richieste del WWF al governo italiano per un’azione immediata da intraprendere per cominciare ad affrontare seriamente il problema delle navi a perdere e del traffico marittimo di rifiuti tossici nel Mediterraneo.

1. Un rapporto organico tra i tre organismi parlamentari con poteri di indagine, che non si limiti al solo scambio di informazioni, per fare luce concordemente sull’apporto della criminalità organizzata ai traffici illeciti internazionali di rifiuti e armi, e sulle eventuali connivenze di apparati dello Stato.
2. L’individuazione e la convocazione in audizione del faccendiere Giorgio Comerio, personaggio chiave di queste vicende.
3. L’approfondimento e la verifica di quanto dichiarato dal pentito Francesco Fonti sui suoi contatti con esponenti dei servizi segreti e con autorevoli uomini politici che hanno avuto importanti incarichi istituzionali.
4. Un intervento sulla Protezione civile e sul ministero dell’Ambiente perché sia costituita una task force che raccolga anche le indicazioni di chi opera in mare (a cominciare dai pescatori) per fare una ricerca mirata degli altri relitti delle navi dei veleni.
5. La richiesta di attivazione dell’Istituto superiore di sanità nella raccolta di informazioni/segnalazioni provenienti dalle Asl e dai medici di base su fenomeni anomali di malattie cancerogene o altre patologie (leucemia) rilevati nelle aree costiere del Sud Italia.
6. L’accertamento delle responsabilità penali negli affondamenti e dell’inquinamento da questo provocato non solo del comandante della nave ma dei proprietari e degli armatori delle navi, come stabilito dalla legge sulla tutela del mare (l. n. 979/1982) .
7. L’intervento sul ministro della Giustizia perché solleciti un coordinamento delle procure che si sono occupate e si stanno occupando dell’argomento (a cominciare da quelle di Asti, La Spezia, Napoli, Reggio Calabria, Paola)
8. Un rapido intervento della Protezione civile e del ministero dell’Ambiente, con lo stanziamento dei relativi fondi per le bonifiche, perché si faccia luce sulla presenza di rifiuti tossici nell’area della Valle del Fiume Oliva, dove è stato accertato un livello di radioattività superiore alla norma, unitamente alla presenza di rifiuti industriali (metalli pesanti, polvere di marmo e altre sostanze altamente inquinanti).


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